Il Forum “3D Printing in Hospitals” di Materialise a Leuven
Le antiche vie di Leuven e gli storici cortili universitari hanno ospitato l’incontro annuale “A Leuven l’incontro 2025 di Materialise per la stampa 3D in ospedale” organizzato da Materialise. Dal 2017 questo evento richiama professionisti sanitari e ingegneri da tutto il mondo per confrontarsi sulle applicazioni cliniche della stampa 3D. Quest’anno hanno partecipato 140 esperti in rappresentanza di ospedali, centri di ricerca e aziende del settore, con un programma di due giorni dedicato a conferenze, workshop e tavole rotonde.

Dalla scansione 3D alla preparazione chirurgica
Materialise, con sede nelle immediate vicinanze di Leuven, ha illustrato i vantaggi del proprio pacchetto software Mimics. Grazie a questo strumento è possibile convertire immagini da TAC e risonanze magnetiche in modelli tridimensionali accurati, impiegati per pianificare interventi complessi. I relatori hanno evidenziato come la simulazione digitale e la stampa di prototipi anatomici riducano i tempi di sala operatoria fino a quattro volte, favoriscano un recupero più rapido dei pazienti e comportino un risparmio medio di 6.000 sterline a procedura.

Intervento di Leeds General Infirmary: osteotomia a “porta di carrozza”
Il caso presentato da Lisa Ferrie e Jiten Parmar, in collaborazione con il neurochirurgo Asim Sheikh del Leeds General Infirmary, ha mostrato l’applicazione del software Mimics in un’operazione inedita nel Regno Unito. Su Ruvimbo Kaviya, infermiera di 40 anni, è stata eseguita una “coach door osteotomy” per rimuovere un tumore al seno cavernoso tramite un’incisione di soli 1,5 centimetri. Il team ha impiegato modelli stampati in PolyJet per provare la procedura in un laboratorio anatomico e ha confermato la fattibilità della tecnica minimamente invasiva, ottenendo tempi di intervento ridotti a 2–3 ore e un degenza di 2–3 giorni, con un risparmio di costi compreso tra 1.780 e 5.758 sterline per caso.

Gemelle toraco-omfalopaghe: esperienza di Bambino Gesù
Il radiologo Davide Curione, in servizio al Bambino Gesù di Roma, ha illustrato il lavoro svolto per la separazione di gemelle congiunte al torace e all’addome. Il suo team ha realizzato un modello anatomico multicolore in resina trasparente che ha rappresentato ossa, polmoni e sistema cardiovascolare. Successivamente sono state stampate due versioni dedicate al fegato: una per definire i piani di resezione e un’altra per visualizzare la vascolarizzazione. Questa documentazione ha contribuito a ottimizzare il progetto chirurgico, riducendo i tempi operatori del 30% e consentendo una separazione andata a buon fine senza complicazioni importanti dopo due anni.

Realtà virtuale per trapianti: il progetto IKEM VRLab
All’Istituto di Clinica e di Medicina Sperimentale (IKEM) di Praga, il Principal Researcher David Sibřina ha presentato il VRLab dedicato ai trapianti di fegato e rene. Integrando i dati di TAC e risonanza in ambienti di realtà virtuale e aumentata, i chirurghi possono esplorare l’anatomia dei donatori e dei riceventi in modo immersivo, pianificare resezioni complesse e verificare la compatibilità dimensionale tra organi e cavità riceventi attraverso la funzione “Fitting Room”. Dal 2016 a oggi oltre 260 casi di donazione epatica sono stati valutati con questo strumento, evitando errori di selezione basati su misure solo biometriche.

Produzione di impianti e guide chirurgiche su misura
Materialise offre anche servizi di contract manufacturing per dispositivi medici personalizzati. Nel suo centro di Plymouth (Michigan) e nella sede belga, l’azienda stampa circa 280.000 strumenti ogni anno, 160.000 dei quali vengono impiegati negli Stati Uniti. Tra gli esempi pratici portati al Forum ci sono i lavori del Poole Hospital, dove Sian Campbell e Poppy Taylor-Crawford hanno adottato Mimics Enlight CMF e 3-matic per progettare impianti e guide per ricostruzioni cranio-maxillo-faciali. In Italia, all’Istituto Rizzoli di Bologna, Alberto Leardini ha descritto il percorso che integra CT, risonanza e stampa 3D per produrre impianti ortopedici su misura, riducendo i tempi di consegna e migliorando gli esiti clinici.

Conclusioni: la stampa 3D nella pratica quotidiana
Dopo una giornata di interventi nella cappella del Collegio Irlandese, i partecipanti hanno convenuto che la stampa 3D non è un’opzione per casi isolati, ma uno strumento ormai integrato nei percorsi terapeutici di migliaia di pazienti ogni anno. Le soluzioni di Materialise dimostrano come l’adozione di software per la pianificazione chirurgica e la fabbricazione di modelli anatomici stia trasformando l’assistenza sanitaria, rendendo gli ospedali più efficienti, sicuri e in grado di offrire trattamenti personalizzati su larga scala.


 

{ "slotId": "", "unitType": "responsive", "pubId": "pub-7805201604771823", "resize": "auto" }

Di Fantasy

Lascia un commento