Che cos’è la EBuild 850 e a chi si rivolge

La EBuild 850 è un sistema di Electron Beam Powder Bed Fusion (PBF-EB, spesso indicato anche come E-PBF) sviluppato da ALD Vacuum Technologies (Germania) per la produzione additiva di componenti metallici di grandi dimensioni. Il processo utilizza un fascio di elettroni in ambiente di vuoto per fondere selettivamente polvere metallica strato su strato, con un posizionamento pensato per applicazioni industriali dove contano produttività, ripetibilità e gestione termica: esempi tipici includono aerospazio, pompe e turbine a gas.

Volume di lavoro e prestazioni dichiarate
Il cuore della macchina è un volume di costruzione pari a 850 × 850 × 1000 mm, quindi parti fino a 1000 mm in altezza. ALD dichiara un tasso massimo di costruzione fino a 1000 cm³/ora, sostenuto da un sistema a fascio di elettroni con potenza fino a 45 kW; la tensione di accelerazione arriva a 150 kV. In pratica, l’impostazione è orientata a geometrie importanti e a materiali “caldi”, dove l’obiettivo è combinare dimensione e stabilità di processo.

Architettura della macchina: camere modulari e focus sull’utilizzo
Secondo la descrizione tecnica, la EBuild 850 è organizzata attorno a una camera di costruzione mobile, una camera di processo con unità di deposizione polvere e una unità separata di estrazione per preparazione polvere e rimozione pezzi. È prevista anche un’opzione con seconda camera di build, per preparare una camera mentre l’altra è in produzione, aumentando l’utilizzo dell’impianto nei contesti a turni o con lotti consecutivi.

Gestione della polvere: letto fino a 15 tonnellate e ripetibilità su 1 metro
Uno degli elementi più caratterizzanti è la scala della gestione polveri: viene indicato un powder bed fino a 15 tonnellate e un’unità di abbassamento/posizionamento con ripetibilità ~0,01 mm lungo l’intera corsa di 1000 mm. Questa combinazione (massa + controllo) suggerisce un impianto progettato per ridurre derive dimensionali e variazioni di layer quando il lavoro dura molte ore o giorni.

Temperatura di processo elevata: perché conta nell’EB-PBF
ALD indica una finestra operativa nell’ordine di 700–1200 °C (con letto polvere fino a 1200 °C). Nei processi EB-PBF, la possibilità di mantenere il letto a temperature alte aiuta a ridurre i gradienti termici tra zona fusa e resto del pezzo, con un effetto diretto sulla riduzione delle tensioni residue rispetto a scenari a più forte shock termico. È un aspetto spesso citato come vantaggio dell’EB-PBF quando si producono parti grandi o con geometrie complesse.

Materiali: leghe di titanio, nichel e intermetallici TiAl
Nel set di materiali indicati compaiono leghe di titanio (inclusa Ti-6Al-4V), leghe a base nichel e titanio alluminuri (TiAl). Per i TiAl, l’EB-PBF è spesso considerato interessante proprio per l’approccio ad alta temperatura, che può migliorare la processabilità di questi materiali rispetto a condizioni meno “calde”, pur restando centrali parametri e finestra di processo specifica del materiale/polvere.

Come “si guida” il fascio: deflessione magnetica e ciclo layer-by-layer
Nel funzionamento descritto, la polvere viene stesa a strati e il fascio di elettroni segue traiettorie (toolpath) definite; la deflessione magnetica viene usata per lo steering del fascio. Dal punto di vista impiantistico, ALD evidenzia soluzioni per sostenere carichi termici elevati (schermature, raffreddamento ad acqua, sensori e componenti adatti a polveri metalliche e alte temperature), coerenti con una macchina orientata alla produzione continuativa.

Polveri “meno selettive”: distribuzione granulometrica più ampia e riuso
Un punto operativo rilevante è la volontà di processare polveri con distribuzione granulometrica più ampia rispetto a quanto tipicamente richiesto in molte piattaforme PBF. L’obiettivo dichiarato è consentire il riutilizzo di polvere in eccesso generata internamente e anche materiale fuori specifica proveniente dai fornitori. In questa logica, alcuni articoli di settore collegano la piattaforma a temi di riciclo e circolarità delle polveri metalliche; in parallelo, fonti industriali in lingua tedesca associano il progetto anche a risparmi di polvere attribuiti a controllo e gestione del processo.

Monitoraggio integrato: ispezione “durante” e non solo “dopo”
ALD descrive un’impostazione in cui il monitoraggio è integrato nel flusso di build: il fascio di elettroni viene impiegato anche per osservare ciascun layer mentre viene prodotto, con un principio paragonato (a livello concettuale) alla logica di osservazione di una microscopia elettronica. L’obiettivo pratico è identificare deviazioni o difetti durante la costruzione e intervenire prima che il pezzo sia completato.

Specifiche tecniche riepilogative (dati pubblicati)

  • Tecnologia: PBF-EB / E-PBF (electron beam in vuoto)

  • Volume di costruzione: 850 × 850 × 1000 mm

  • Potenza fascio: fino a 45 kW

  • Tensione di accelerazione: fino a 150 kV

  • Temperatura letto polvere: fino a 1200 °C (range operativo indicato 700–1200 °C)

  • Build rate massimo dichiarato: fino a 1000 cm³/ora

Prezzo: come viene gestito (niente listino pubblico)
Nelle informazioni pubbliche consultabili, la EBuild 850 viene presentata come sistema industriale con quotazione su richiesta: in pratica, ALD (o canali di mercato che tracciano la macchina) rimandano al contatto commerciale per ottenere un’offerta. Questo è coerente con la prassi dei sistemi metal AM di grande formato, dove configurazioni (camere, handling polveri, monitoraggio, infrastrutture) incidono in modo importante sul prezzo finale.

 

Sistema EBuild 850 PBF-EB di ALD Vacuum Technologies installato in un ambiente di produzione industriale. Foto di ALD.
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Di Fantasy

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