Il consorzio svedese AMEXCI, Additive Manufacturing Excellence for Industry, ha annunciato una nuova fase di espansione strategica con l’apertura di un impianto a Örebro, un vivace centro di produzione avanzata a due ore da Stoccolma. Questa mossa mira a consolidare la collaborazione tra AMEXCI e l’Università di Örebro.

La finanziaria di questa iniziativa proviene da giganti globali come Ericsson (settore delle telecomunicazioni) e Saab (settore aerospaziale). Anche Foundation Asset Management (FAM) AB, un’entità di investimento legata alla storica famiglia Wallenberg e Scania, un costruttore di veicoli commerciali, sono tra gli azionisti che sostengono questa espansione. La famiglia Wallenberg, tramite FAM AB, detiene anche una partecipazione significativa in Investor AB, un colosso con interessi in società come AstraZeneca e Nasdaq.

La genesi di AMEXCI risale al gennaio 2017, quando Marcus “Husky” Wallenberg, ex presidente della Camera di Commercio Internazionale, riunì a Stoccolma alcuni dei principali player industriali per un workshop sull’Additive Manufacturing. Nel dicembre dello stesso anno, AMEXCI è stata ufficialmente fondata. Notabilmente, anche ABB, leader svizzero-svedese nella robotica, è membro del consorzio.

Riguardo all’espansione, Micael Johansson, CEO di Saab, ha sottolineato l’importanza strategica dell’Additive Manufacturing per Saab, evidenziando come il numero di applicazioni stia crescendo. Borje Ekholm, CEO di Ericsson, ha enfatizzato l’importanza della collaborazione con AMEXCI come testimonianza del loro impegno per l’innovazione e la qualità dei prodotti.

In contrasto con il modello svedese, gli USA hanno affrontato sfide nel promuovere consorzi simili. Sebbene iniziative come AM Forward siano state pubblicizzate come successi, sono iniziate molto dopo e hanno meno membri rispetto ad AMEXCI.

Tuttavia, gli Stati Uniti godono di vantaggi come un enorme potere d’acquisto e l’influenza sui regolamenti globali. Ciò, combinato con l’agilità di economie più piccole come quella svedese, può spiegare perché nazioni come la Svezia e la Finlandia si siano avvicinate alla NATO.

In questo contesto, Ericsson emerge come un attore chiave. L’azienda sta sviluppando tecnologie di rete fondamentali per integrare vari settori industriali. Recentemente, Ericsson ha annunciato un investimento di 169 milioni di dollari per un hub di produzione in Estonia, membro della NATO dal 2004, previsto per il 2026, anno che sembra fondamentale per l’evoluzione dell’Industria 4.0.

Di Fantasy

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