Bambu Lab: brevetto per l’adattamento “intelligente” della velocità nei job FFF
Che cosa è stato brevettato e chi è il titolare
Shenzhen Tuozhu Technology Co., Ltd., società collegata al marchio Bambu Lab, ha ottenuto la pubblicazione di un brevetto internazionale che descrive un metodo di regolazione intelligente della velocità durante la stampa FFF/FDM, con l’obiettivo di ridurre i difetti quando l’utente cambia modalità di stampa (più veloce o più lenta) a lavoro avviato. Nel documento, l’idea centrale è che un cambio “globale” di velocità applicato in modo uniforme a tutto il percorso può peggiorare la qualità: alcune porzioni del tracciato sono più “sensibili” di altre e richiedono correzioni diverse.
Il problema pratico: quando cambiare velocità non significa solo “muoversi più in fretta”
Nei sistemi FFF moderni la velocità di stampa non è un solo valore: riguarda la dinamica degli assi, la portata di estrusione, e spesso richiede anche una gestione coerente di temperatura e raffreddamento. Se si accelera “a blocchi” (per esempio passando a una modalità sportiva), aumenta la richiesta di materiale per unità di tempo e cambiano le condizioni con cui il filamento si deposita e solidifica. Il brevetto parte proprio da questo: la velocità dell’aria (ventola) e la velocità di movimento della testa non dovrebbero essere corrette sempre con lo stesso fattore in ogni tratto, perché ciò può creare difetti in zone ad alto rischio come ponti e sporgenze.
L’approccio: analisi preventiva del G-code e classificazione delle aree “a rischio”
Il metodo descritto prevede che la macchina (o il controller) analizzi il G-code prima di iniziare e identifichi manovre considerate critiche: primo strato, overhang, bridging e altre porzioni dove un cambio di velocità può degradare più facilmente l’esito. Da qui la suddivisione del percorso in almeno due classi: segmenti “sensibili” e segmenti “meno critici”. Quando arriva un comando di cambio modalità (accelerazione o decelerazione), il sistema applica una diversa entità di variazione tra le due classi: in pratica, nelle aree delicate l’aumento di velocità può essere più contenuto, mentre nelle aree stabili può essere più aggressivo.
Co-regolazione: non solo assi, ma anche ventole e parametri collegati
Un passaggio importante del brevetto è che la “velocità” include più componenti, tra cui velocità della ventola e velocità di movimento della testa. In modalità accelerata, la variazione può essere differenziata: per alcune porzioni (es. primo strato, pareti, sporgenze, ponti) la rampa di accelerazione della testa può essere limitata rispetto ad altre; e la ventola può essere corretta con un grado diverso, in modo da sostenere la solidificazione del materiale nelle condizioni più difficili. L’idea è inserirla dentro una logica “a consapevolezza del percorso”, non come semplice valore uniforme.
Una variante “a pacchetti”: più sotto-file G-code pronti per modalità diverse
Il brevetto descrive anche una possibile implementazione in cui lo stesso job include più sotto-file G-code, ciascuno associato a una modalità di stampa. In questo scenario la preparazione delle varianti avviene prima, e durante l’esecuzione la stampante seleziona la sotto-versione coerente con la modalità attiva. L’obiettivo è rendere il cambio modalità più controllato e meno improvvisato, mantenendo la possibilità di cambi in tempo reale da pannello o interfaccia.
Contesto: brevetti, competizione e attenzione legale attorno a Bambu Lab
L’interesse di Bambu Lab per la proprietà intellettuale si inserisce in un contesto in cui il settore delle stampanti desktop ad alte prestazioni è molto competitivo e, in parallelo, esistono anche controversie legali nel comparto. Questo non “spiega” il brevetto, ma aiuta a capire perché molte aziende stiano formalizzando soluzioni software e firmware come asset difendibili.
