Potenziamento della produzione additiva a livello molecolare
Il Karlsruher Institut für Technologie (KIT) e l’Universität Heidelberg hanno ottenuto un finanziamento biennale nell’ambito dell’Exzellenzstrategie di governo federale e Länder per il loro cluster “3D Matter Made to Order” (3DMM2O). Grazie a un budget fino a 70 milioni di euro distribuito su sette anni, il progetto punta a perfezionare processi di stampa 3D capaci di operare dal livello macroscopico fino a strutture molecolari, impiegando materiali organici, inorganici e ibridi.

Obiettivi tecnici e metodi integrati
L’iniziativa intende sfruttare il Multi-Photonen-Laserdruck per ottenere tridimensionalità con precisione sub-micrometrica. Accanto a questo, si sperimenteranno tecniche di stampa olografica che consentono di inserire cellule vive all’interno di tessuti funzionali in un unico passaggio. Parallelamente, il focus si estenderà alla realizzazione di microsistemi bioibridi per modellare patologie in laboratorio.

Ruolo dei direttori di progetto
Il presidente del KIT, Professor Jan S. Hesthaven, ha sottolineato che l’approvazione conferma la solidità della ricerca portata avanti dall’istituto e dai suoi partner. Il Vicepresidente per la Ricerca del KIT, Professor Oliver Kraft, ha evidenziato come le sinergie con Heidelberg, Ulm e Gießen consentano di affrontare temi critici con approcci innovativi, ponendo solide basi per mantenere lo status di università d’eccellenza.

Approfondimento sul cluster POLiS
In parallelo, il cluster POLiS, guidato dalla Universität Ulm insieme al KIT e alla Universität Gießen, ha ricevuto la medesima estensione del finanziamento per proseguire il proprio programma dedicato allo studio delle batterie. I professori Birgit Esser, Helmut Ehrenberg e Jürgen Janek hanno chiarito che l’obiettivo è seguire il percorso degli ioni all’interno della cella, un metodo che promette di fornire dati fondamentali per ottimizzare efficienza e durata degli accumulatori.

Collaborazioni e infrastrutture dedicate
Il progetto 3DMM2O si basa sulle competenze complementari del KIT e di Heidelberg, integrando laboratori specializzati in fisica, chimica, scienza dei materiali e biotecnologia. Professori Martin Wegener (KIT) e Christine Selhuber-Unkel (Heidelberg), rispettivamente portavoce del cluster, hanno rimarcato il valore delle infrastrutture condivise e l’attenzione rivolta alla formazione di giovani ricercatori.

Applicazioni e impatto sul sistema Paese
La capacità di unire progettazione su scala variabile e architetture molecolari offre potenzialità in ambito biomedico, microtecnologie e comunicazioni fotoniche. Con questo progetto, le istituzioni coinvolte intendono rafforzare la posizione della ricerca tedesca nella competizione globale per lo sviluppo di sistemi ad alta funzionalità ottenuti tramite produzione additiva.

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Di Fantasy

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