Un nuovo approccio alla ricostruzione del seno: impianti biodegradabili stampati in 3D
Durante una conferenza medica tenutasi ad Austin, in Texas, è stato presentato un sistema alternativo agli impianti mammari tradizionali, sviluppato dall’azienda tedesco-australiana BellaSeno. La tecnologia si basa sull’utilizzo di scaffold riassorbibili stampati in 3D, che permettono al corpo di rigenerare tessuto adiposo in modo naturale, senza l’impiego di silicone o altri materiali permanenti.
Strutture temporanee al posto di protesi permanenti
L’elemento centrale del metodo proposto da BellaSeno è un impalcatura tridimensionale realizzata in policaprolattone, un polimero biocompatibile e biodegradabile. Questo materiale, approvato per uso medico, viene stampato in 3D in modo da ottenere una struttura personalizzata che si adatti esattamente all’anatomia della paziente. L’impalcatura viene poi riempita con tessuto adiposo autologo, cioè prelevato da altre zone del corpo della stessa paziente.
Col tempo, il materiale dell’impalcatura si degrada gradualmente all’interno dell’organismo, lasciando spazio alla formazione di un nuovo tessuto mammario vascolarizzato, stabile e costituito interamente da cellule della paziente stessa. Questo processo è noto come rigenerazione tissutale guidata e la stampa 3D è essenziale per ottenere precisione geometrica, porosità controllata e adeguata rigidità strutturale.
Dati clinici preliminari: conservazione del volume e vascolarizzazione
Nel corso della conferenza Aesthetic MEET 2025, il chirurgo Anand Deva della Macquarie University ha presentato i risultati di una sperimentazione clinica condotta su 19 donne precedentemente trattate con impianti in silicone. A causa di complicazioni o fallimenti, a queste pazienti sono stati rimossi gli impianti e sostituiti con scaffold stampati in 3D sviluppati da BellaSeno.
A distanza di un anno dall’intervento, le pazienti hanno mantenuto in media l’87% del volume originario del seno, senza che si siano verificate complicazioni significative. Nei controlli a due anni, è stata osservata formazione di nuovi vasi sanguigni all’interno del tessuto mammario ricostruito, indicatore importante della riuscita integrazione biologica.
Una possibile alternativa all’innesto di grasso e agli impianti in silicone
Il metodo proposto si inserisce in un contesto clinico dove le opzioni per le pazienti che scelgono di rimuovere gli impianti in silicone sono limitate. L’innesto di grasso da solo, pur essendo una tecnica ben nota, presenta problemi di riassorbimento e di mantenimento del volume nel tempo. Al contrario, le impalcature riassorbibili stampate in 3D offrono una struttura temporanea di supporto, che consente al grasso trapiantato di attecchire in modo più efficace.
L’obiettivo di BellaSeno non si limita alla ricostruzione post-espianto: l’azienda intende proporre questa soluzione anche per donne sottoposte a lumpectomia (asportazione parziale del seno per tumori) o per chi cerca un’opzione non permanente per l’aumento estetico del seno.
Controllo completo del design e della funzionalità dell’impianto
Grazie alla stampa 3D, BellaSeno è in grado di personalizzare ogni singolo impianto in termini di dimensione, geometria, densità, porosità e rigidità. Ogni scaffold viene progettato per favorire la crescita cellulare, promuovere la formazione di capillari e garantire che il tessuto adiposo rimanga stabile durante il processo rigenerativo.
Una volta completata la rigenerazione, l’impalcatura si degrada naturalmente nel giro di due o tre anni, lasciando solo tessuto biologico nuovo. Questo elimina la necessità di sostituzioni, revisioni chirurgiche o controlli legati alla presenza di corpi estranei permanenti.
Verso una nuova ingegneria dei tessuti per applicazioni mediche personalizzate
Fondata nel 2015 a Lipsia, con un secondo polo operativo a Brisbane, BellaSeno si è sempre orientata verso l’integrazione tra stampa 3D e medicina rigenerativa. I dispositivi sono prodotti secondo standard certificati ISO 13485 per dispositivi medici e hanno ottenuto il sostegno di enti pubblici e privati, tra cui il Ministero federale dell’Istruzione e della Ricerca tedesco.
L’azienda punta ora ad espandere l’impiego della tecnologia anche ad altre aree mediche, tra cui la ricostruzione facciale, il trattamento di difetti dei tessuti molli e lo sviluppo di scaffold ossei personalizzati.
Prospettive regolatorie e disponibilità clinica
Al momento, i dispositivi BellaSeno sono ancora in fase di sperimentazione clinica e non sono ancora ampiamente disponibili. Per renderli accessibili su larga scala, l’azienda dovrà completare le fasi regolatorie previste dalle autorità competenti, tra cui l’ottenimento della marcatura CE in Europa e l’autorizzazione da parte della Food and Drug Administration (FDA) negli Stati Uniti.
