Charlotte, il robot “tipo ragno” per stampare case in 24 ore

Che cos’è e chi lo sviluppa
Charlotte è un robot semiautonomo, ispirato alla locomozione dei ragni, sviluppato dalla startup australiana Crest Robotics insieme a Earthbuilt Technology. È stato presentato come prototipo alla 76ª International Astronautical Congress (IAC) di Sydney tra fine settembre e inizio ottobre 2025. L’obiettivo è combinare robotica e stampa 3D per realizzare in cantiere pareti e strutture direttamente da materie prime.
 

Obiettivo prestazionale
Secondo gli sviluppatori, Charlotte punta a costruire l’involucro di un’abitazione di 200 m² nell’arco di 24 ore, con una produttività equiparata a “oltre 100 muratori”. Si tratta di target dichiarati per la fase operativa del sistema, che al momento è mostrato come prototipo.
 

Come funziona: estrusione e compattazione di materiali locali
Il contributo di Earthbuilt riguarda un sistema di estrusione e compattazione in grado di trasformare materiali locali (es. terra, sabbia, inerti o scarti puliti come vetro e laterizio frantumati) in muri strutturali, con enfasi sulla riduzione del cemento e della filiera ad alta intensità energetica. Charlotte, progettato e controllato da Crest Robotics, “cavalca” le pareti in crescita e stampa strato su strato senza ponteggi o portali fissi.
 

Perché interessa all’Australia: costi, produttività e CO₂
Il progetto è stato sostenuto dal Governo del Nuovo Galles del Sud (NSW) attraverso il programma Space+, orientato all’innovazione tra spazio e manifattura avanzata. Nel contesto della crisi abitativa e della bassa produttività edilizia, gli sviluppatori puntano su tempi di costruzione più rapidi, minore dipendenza da lavorazioni intermedie e un’impronta di carbonio più bassa.
 

Dalla Terra alla Luna: applicazioni spaziali
Il team inquadra Charlotte anche come tecnologia propedeutica a infrastrutture lunari: stampare strutture con risorse in-situ (regolite o materiali locali) è coerente con i filoni di ricerca abilitati dalle missioni NASA Artemis. Le ambizioni spaziali sono state evidenziate durante la presentazione e riprese dalla stampa tecnica internazionale.
 

Dove si colloca nel panorama della stampa 3D edilizia
In Australia sono in corso altri progetti di costruzione additiva: ad esempio Contec Australia ha realizzato a Perth la prima abitazione a più piani stampata in 3D con robot CyBe Construction, mentre Contour3D a Sydney ha impiegato la stampante OPUS (C3D) per un duplex con oltre 1.300 m² di superficie muraria. Charlotte si inserisce in questo quadro come approccio mobile e multi-ambiente, orientato all’uso di materie prime locali e alla riduzione delle fasi di filiera.
 

Stato dell’arte e prossimi passi
Charlotte è in fase di sviluppo: resteranno da verificare in campo i parametri meccanici dei materiali (resistenze, durabilità), l’integrazione con norme tecniche e codici edilizi, la sicurezza in cantiere e la qualifica dei processi (QA/QC). L’esordio all’IAC come prototipo e i materiali ufficiali di Crest/Earthbuilt indicano una roadmap di industrializzazione, ma non un impiego commerciale immediato.
 


 

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Di Fantasy

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