La tecnologia di stampa 3D viene sempre più proposta nelle soluzioni di problemi architettonici e di progettazione , e ci sono alcune aree in cui questi problemi sono più urgenti come nella pianificazione e nello sviluppo degli spazi pubblici. Un ex carcere di Los Angeles è stato utilizzato come parte di un progetto degli studenti del Southern California Institute of Architecture, che hanno suggerito modi per adattarlo a nuovi scopi, utilizzando la tecnologia di stampa 3D e altre innovazioni.
I nuovi schemi di progettazione sono stati creati dai primi laureati di SCI-Arc nel nuovo programma di Master of Science in Architectural Technologies. Si tratta di una laurea post-universitaria di un anno lanciata lo scorso anno, destinata a insegnare e sviluppare modalità per affrontare i problemi critici in architettura con l’aiuto della tecnologia più avanzata, compresa la stampa 3D. Le idee degli studenti hanno coinvolto la stampa 3D per creare modelli di nuove strutture uniche, oltre a progettare un parco autosufficiente controllato dall’intelligenza artificiale.
La prigione che gli studenti hanno cercato di adattare era la Lincoln Heights, chiusa dal 1965. Da allora, è stata usata come teatro e come set per video musicali e film horror. Utile come la prigione nel suo stato attuale potrebbe essere per questo tipo di estetica, un completo re-design e ri-sviluppo della prigione, con l’implementazione di varie nuove tecnologie e nuovi modi per utilizzare la grande quantità di spazio, sarebbe molto più vantaggioso per la società. I creatori di SCI-Arc, guidati da Marcelo Spina e Casey Rehm, hanno intravisto un serio potenziale nel complesso in disuso. Oltre alle sue dimensioni, la sua vicinanza al fiume Los Angeles e una scuola pubblica ne fecero un promettente sito di miglioramento. Credevano che questo potenziale potesse essere sfruttato utilizzando le scoperte tecnologiche più avanzate.
La prima fase del progetto è stata la realizzazione di studi approfonditi sull’edificio e sull’area circostante. Per aiutarli, gli studenti hanno avuto accesso a cinque robot, un drone, uno scanner LIDAR e un sistema di rilevamento della luce e intelligenza artificiale. Una volta che hanno avuto modo di conoscere la struttura, il team era pronto a formulare proposte per adattarlo .
La stampa 3D è stata utilizzata come parte di un progetto noto come “L’estetica dell’artigianato digitale”, realizzato dagli studenti Arsenios Zachariadis e Hsiao Chiao Peng. Gli schizzi 2D degli edifici del carcere sono stati ripresi e scansionati e poi adattati per formare modelli digitali 3D per la stampa. I modelli risultanti suggeriscono nuove forme che gli edifici potrebbero prendere, con la tecnologia di stampa 3D che porta una tattilità alla fase di progettazione che altrimenti sarebbe difficile da raggiungere, spero che ispiri modi fantasiosi per trasformare lo spazio. I modelli funzionano anche esteticamente come sculture astratte.
Un’altra idea ambiziosa era quella di popolare l’intero sito con piante “auto-crescenti”, trasformando la prigione in un parco biologico autonomo. La crescita della vegetazione sarebbe controllata dall’intelligenza artificiale per creare qualcosa tra “la foresta pluviale e il lusso del centro commerciale”, secondo Sunhita Vartak e Burcin Nalinci. Il loro progetto era intitolato “Biophilia”.