EchovirenLa bioplastica del padiglione Echoviren si decomporrà in 30-50 anni
10.800 ore di stampa 3D per realizzare il primo padiglione biodegradabile

Sono servite sette stampanti per la stampa 3D dei 700 pannelli in bioplastica del padiglione costruito in 4 giorni nella foresta californiana di Gualala e che in meno di 50 anni swi scioglierà.

Ai progressi delle stampa 3D si aggiunge un nuovo (ovviamente) insolito progetto: il padiglione Echoviren stampato in 10.800 ore in una particolare bioplastica completamente degradabile ed assemblato nella foresta di Gualala in California.

L’idea è del team di designer e scultori Smith|Allen che ha dato così vita ad uno dei primi esempio di architettura in scala reale capace di decomporsi nel corso del tempo. Con una misura di circa 3×3 metri di base ed altrettanti in altezza, la stampa  3D del padiglione Echoviren ha coinvolto 7 stampanti e 500 pannelli di bioplastica assemblati in soli 4 giorni.

La particolare forma del padiglione assemblato da Smith|Allen e la superficie porosa e forata, vorrebbero trasformasti con il tempo in un naturale habitat per uccelli ed animali della foresta di Gualala, riprendendo l’idea di un grande tronco d’albero, e come un albero, il  padiglione Echoviren, subirà un naturale processo di decomposizione che lo porterà a sciogliersi completamente nel corso di 30-50 anni.

L’incredibile successo della stampa 3D ha permesso di ottenere risultati in moltissimi settori, a partire dal campo architettonico, con la prima casa stampata progettata dagli architetti dello studio 1:1 Eentileen per Copenaghen, fino ad arrivare alle più moderne applicazioni della stampa 3D al campo energetico con la “stampa” delle prime microbatterie al litio.

da rinnovabili.it

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