Australia: progetto iLAUNCH Trailblazer utilizza la stampa 3D per strutture spaziali

Un nuovo progetto australiano mira a utilizzare la stampa 3D per sviluppare satelliti e strutture più durevoli per veicoli spaziali ipersonici. Il progetto iLAUNCH Trailblazer riceverà un finanziamento di 50 milioni di dollari dal Dipartimento dell’Istruzione australiano.

Il progetto è guidato da un consorzio di università e partner industriali, tra cui l’Università del Sud Australia, VPG Innovation e il CSIRO. Il consorzio si concentrerà sulla fusione a fascio di elettroni (EBM), una tecnologia di stampa 3D dei metalli che consente di creare componenti più resistenti e flessibili.

“Questo importante progetto è arrivato bene in una delle nostre principali aree di interesse: la produzione additiva”, ha affermato Darin Lovett, direttore esecutivo di iLAUNCH Trailblazer. “Aumentare la disponibilità di strutture progettate specificatamente per lo spazio sosterrà il settore spaziale in crescita”.

Il progetto prevede la costruzione di un impianto di produzione in Australia che sarà in grado di produrre parti di grandi dimensioni per satelliti e veicoli spaziali ipersonici. Il consorzio stima che il progetto creerà 1.000 posti di lavoro e contribuirà a generare 3,6 miliardi di dollari di benefici economici entro il 2040.

“Questa impresa aumenterà l’organico di VPG e formerà il personale esistente nella produzione additiva per applicazioni spaziali”, ha affermato Al Jawhari, CEO e co-fondatore di Strength-AMG. “Siamo entusiasti di collaborare con il consorzio iLAUNCH Trailblazer per sviluppare tecnologie e competenze innovative che aiuteranno a far crescere il settore spaziale australiano”.

La stampa 3D per le strutture spaziali

La stampa 3D è una tecnologia che può essere utilizzata per creare componenti di qualsiasi forma o dimensione. Ciò la rende ideale per la produzione di strutture spaziali, che devono spesso essere altamente complesse e personalizzate.

La tecnologia EBM utilizzata dal progetto iLAUNCH Trailblazer è particolarmente adatta per la produzione di strutture spaziali. EBM utilizza un fascio di elettroni per fondere il metallo, consentendo di creare componenti con caratteristiche meccaniche superiori rispetto a quelle realizzate con altre tecnologie di stampa 3D.

I vantaggi della stampa 3D per le strutture spaziali

La stampa 3D offre una serie di vantaggi rispetto ai tradizionali metodi di produzione per le strutture spaziali, tra cui:

Maggiore complessità e personalizzazione: la stampa 3D consente di creare componenti di qualsiasi forma o dimensione, inclusi componenti con geometrie complesse o requisiti specifici.
Migliore resistenza e durata: la stampa 3D può essere utilizzata per creare componenti con caratteristiche meccaniche superiori, il che può migliorare la resistenza e la durata delle strutture spaziali.
Riduzione dei costi: la stampa 3D può ridurre i costi di produzione delle strutture spaziali, grazie alla maggiore efficienza e alla riduzione della necessità di materiali di scarto.
Le prospettive per il progetto iLAUNCH Trailblazer

Il progetto iLAUNCH Trailblazer ha il potenziale per rivoluzionare il modo in cui vengono prodotte le strutture spaziali in Australia. La tecnologia EBM può essere utilizzata per creare componenti più resistenti e durevoli, che possono migliorare la sicurezza e l’affidabilità dei veicoli spaziali.

Il progetto creerà anche nuovi posti di lavoro e competenze nel settore spaziale australiano. Questo contribuirà a rafforzare la posizione dell’Australia come leader mondiale nel settore spaziale.

Conclusione

Il progetto iLAUNCH Trailblazer è un importante passo avanti per il settore spaziale australiano. La stampa 3D offre una serie di vantaggi per la produzione di strutture spaziali, ed il progetto iLAUNCH Trailblazer ha il potenziale per sfruttare questi vantaggi per creare un settore spaziale più forte e competitivo in Australia.

(Immagine © iLAuNCH Trailblazer)

Di Fantasy

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