Strategia dell’Istituto di Tecnologia Aerospaziale per la produzione additiva: Obiettivi e Sfide per il 2028

L’Istituto di Tecnologia Aerospaziale (ATI) ha delineato una strategia per promuovere una crescita significativa nel numero di componenti aeronautici prodotti con la tecnologia della stampa 3D nel settore civile, con l’obiettivo di un incremento sostanziale entro il 2028.

Sostenuta dal Manufacturing Technology Centre, il Centro Nazionale per la Produzione Additiva del Regno Unito, questa strategia mira a far sì che il settore aerospaziale britannico possa trarre pieno vantaggio dal mercato della produzione additiva, che si prevede raggiunga un valore di 10 miliardi di sterline entro il 2023.

Visione per il 2030: Catena di fornitura completa e crescita delle parti AM

L’obiettivo per il 2030 è un notevole aumento nel numero di componenti AM (Additive Manufacturing) utilizzati nei velivoli civili, progettati e prodotti da una catena di fornitura britannica completamente integrata e competente. Nonostante i quasi 114 milioni di sterline già investiti in progetti di produzione additiva, attualmente sono solo una decina i componenti per aeromobili civili realizzati in AM che volano grazie ad organizzazioni basate nel Regno Unito.

Per migliorare questa situazione, la strategia dell’ATI sottolinea l’importanza di sincronizzare lo sviluppo tecnologico con le decisioni di prodotto che gli stakeholder chiave dell’industria dovranno prendere entro il 2028, in vista della prossima generazione di aerei commerciali.

Punti di forza e necessità di un impegno concertato

Secondo la roadmap, il Regno Unito dispone di tutte le risorse necessarie per abbracciare la produzione additiva su larga scala nel settore aerospaziale, grazie a una rete AM completa che include OEM di macchinari, catene di fornitura in rapida crescita e un’eccellenza accademica senza pari. Tuttavia, è necessaria un’azione concertata per spostare l’attenzione dalla ricerca e sviluppo alla produzione di componenti destinati all’uso finale.

Nonostante il successo di aziende come Airbus, Boeing, GE Aerospace, General Atomics Aeronautical Systems Inc e Rolls-Royce nell’utilizzare la produzione additiva, in particolare nelle strutture produttive del Regno Unito, esiste ancora un potenziale non sfruttato. Questo potenziale potrebbe portare a miglioramenti in termini di efficienza del carburante, gestione termica e riduzione del peso, grazie alla capacità della produzione additiva di consolidare assemblaggi di parti complesse, riducendo i costi complessivi di produzione e minimizzando gli sprechi. Inoltre, è ritenuta un elemento chiave per accelerare i tempi di commercializzazione di prodotti complessi e di alto valore, riducendo i tempi e i costi dei cicli di sviluppo.

Sfide chiave e obiettivi strategici

La roadmap dell’ATI identifica quattro aree di sfida principali: resilienza della catena di fornitura, qualificazione più efficiente, riduzione dei costi dei componenti e aumento delle opportunità applicative. Superare queste sfide, secondo la strategia, rafforzerà la fiducia nella produzione additiva, consentendo ai decisori di integrare con sicurezza questa tecnologia nei programmi futuri.

Alex Hickson, Capo della Tecnologia – Strutture, Produzione e Materiali dell’ATI e coautore della roadmap, ha dichiarato: “Il miglioramento delle capacità e l’integrazione dei componenti prodotti con la produzione additiva sugli aeromobili è un fattore chiave nel percorso verso Destination Zero. Questa roadmap fornisce la direzione strategica e i traguardi principali per garantire la competitività del Regno Unito in questo settore e per assicurare i benefici economici che ne derivano.”

Katy Milne, Direttore Associato per la Mobilità del Futuro presso il MTC, ha aggiunto: “Il livello di innovazione nel settore aerospaziale è ai massimi livelli da decenni, con aziende che sviluppano nuovi aeromobili più sostenibili e migliorano l’integrazione delle catene di fornitura. La produzione additiva è un fattore critico. Condividendo le nostre conoscenze attraverso questa roadmap, OEM e Tier 1 potranno prendere decisioni più informate su dove, quando e come ottimizzare la produzione additiva per gli aerei di nuova generazione. A loro volta, le catene di fornitura potranno sviluppare la capacità di produrre i componenti necessari quando questi arriveranno sul mercato, contribuendo a garantire un futuro brillante per la produzione aerospaziale del Regno Unito.”

La Strategia e la Roadmap per la Produzione Additiva dell’ATI è stata sviluppata dopo una consultazione con gli OEM e oltre 50 partner della catena di fornitura aerospaziale. Case study di Airbus, Eaton, GKN Aerospace e Rolls-Royce illustrano i vantaggi della produzione additiva in vari ambiti, dalla produzione di parti alla gestione termica e alla manutenzione.

Di Fantasy

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