Elena Malott, una studentessa del liceo accademico Mcnair nel New Jersey, ha stampato in 3D un cervello utilizzando una stampante robotica sperimentale sviluppata per applicazioni spaziali. modellato da dati di risonanza magnetica del mondo reale, il cervello stampato in 3D è quattro volte più grande del cervello del soggetto, misurando 560 mm x 670 mm x 370 mm di altezza.
Malott ha utilizzato un software open source per convertire le scansioni MRI in un modello di superficie 3D, che ha poi tagliato e convertito in percorsi di strumenti robotici. il cervello, del peso di 75 kg, è stato stampato con pellet di plastica riciclata e ha impiegato circa 8 ore per la stampa.
il cervello stampato in 3D è quattro volte più grande del cervello del soggetto, il ridimensionamento evidenzia la risoluzione del livello di una scansione MRI media
malott ha utilizzato una versione beta commerciale del sistema di stampa 3D robotico sviluppato e prodotto da AI spacefactory, vincitori della sfida del centenario della NASA 2019 / sfida dell’habitat di Marte stampato in 3D. ha ricevuto una formazione per far funzionare la stampante 3D robotica da AI spacefactory, che ha fornito supervisione durante la stampa. malott è la figlia del fondatore dell’azienda, David Malott.
Secondo la Malott, le scansioni MRI e la stampa 3D sono simili in quanto utilizzano entrambe lo “slicing” – un metodo per codificare oggetti dimensionali 3D come strati bidimensionali impilati – ma funzionano al contrario. dove la risonanza magnetica decostruisce oggetti del mondo reale in immagini digitali, la stampa 3D inizia con un modello virtuale e viene quindi costruita, strato dopo strato, per diventare un oggetto fisico.
La studentessa spera che la sua ricerca aiuti a navigare tra l’imaging fisico e quello digitale, aprendo la strada a progressi medici come la chirurgia assistita da robot e la stampa 3D con biomateriali: “abbiamo molta strada da fare prima di stampare in 3D un organo vivente, tanto meno qualcosa di complesso come il cervello, ma le sue implicazioni cambierebbero la vita”.
nel frattempo, Malott sta iniziando la seconda fase della sua ricerca sviluppando materiali di stampa 3D con proprietà elettroconduttive simili alla materia bianca e alla materia grigia, i materiali organici che compongono il cervello.
malott prevede di donare il cervello stampato in 3D a un museo o un’istituzione in cui può aiutare a ispirare i bambini più piccoli a proseguire gli studi in STEM.
Da DesignBoom.com