La Stanford University introduce un’innovativa tecnica di stampa 3D per la produzione massiva di particelle microscopiche

L’Università di Stanford, in collaborazione con scienziati di punta, ha segnato un passo importante nell’ambito della stampa 3D su microscala. Questo sviluppo consente la produzione giornaliera di un milione di particelle microscopiche, aprendo nuovi orizzonti nel campo della microfluidica e della microelettronica.

Una nuova frontiera nella stampa micro-3D

Un team di ricercatori di Stanford ha messo a punto un metodo rivoluzionario che permette di stampare fino a un milione di particelle microscopiche al giorno. Questo risultato si basa sulla tecnologia CLIP (Continuous Liquid Interface Production), che rappresenta un’evoluzione significativa per la produzione su larga scala di particelle di dimensioni ridotte. Tale innovazione trova applicazione in diversi settori, inclusi quelli della microfluidica e della microelettronica, offrendo nuove prospettive per la somministrazione di farmaci e vaccini.

La produzione su larga scala con la tecnologia r2rCLIP

La tecnologia CLIP, sviluppata presso il laboratorio del professor Joseph DeSimone di Stanford, utilizza luce ultravioletta per polimerizzare la resina, formando particelle con precisione microscopica. Un elemento distintivo di questo processo è l’uso di una finestra permeabile all’ossigeno, che impedisce l’indurimento della resina contro la finestra stessa, permettendo la formazione di strutture complesse.

Il passo successivo nella ricerca è stato lo sviluppo della configurazione roll-to-roll, nota come r2rCLIP, che consente la produzione di massa di queste particelle uniche. Grazie a questo sistema, è possibile stampare in continuazione su una pellicola che si muove attraverso la stampante 3D, seguita da fasi di lavaggio, indurimento e rimozione delle forme stampate, in un processo efficiente e continuo.

Un impatto significativo su diverse discipline

Joseph DeSimone, professore di medicina traslazionale e capo del team di ricerca, evidenzia l’importanza di questi avanzamenti nella stampa 3D. Con r2rCLIP, l’attenzione si sposta dalla tecnologia di stampa ai prodotti finali stessi, aprendo interrogativi su quali applicazioni possano trarre il maggior beneficio da questa innovazione.

Grazie ai progressi compiuti dalla Stanford University nella stampa 3D su microscala, è ora possibile contemplare la produzione su larga scala di componenti microscopici, con implicazioni significative per la microfluidica, la somministrazione di farmaci e vaccini, la microelettronica e molti altri campi.

Di Fantasy

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