L’Università di Warwick e l’Università Ca’ Foscari di Venezia stanno aprendo nuovi orizzonti nel mondo delle mostre museali con un progetto innovativo che potrebbe trasformare l’esperienza dei visitatori nei musei del XXI secolo.
In collaborazione con storici dell’Università Ca’ Foscari, l’Università di Warwick sta conducendo un progetto pionieristico di analisi dei reperti romani. Questi reperti, provenienti dall’antica Venezia romana e preromana, vengono non solo studiati ma anche digitalizzati attraverso la scansione 3D e la realtà virtuale (VR).
L’obiettivo di questa iniziativa è rivoluzionare il modo in cui le persone interagiscono con oggetti storici nei musei. Invece di osservarli staticamente dietro le teche di vetro, i manufatti vengono digitalizzati per essere riprodotti tramite stampa 3D o presentati in ambienti di realtà virtuale. Questo approccio innovativo consente ai visitatori di immergersi nella storia in un modo completamente nuovo.
Questa innovazione è particolarmente preziosa per oggetti fragili o estremamente antichi, che non possono essere toccati o esaminati da vicino senza danneggiarli. La collaborazione tra Warwick e Ca’ Foscari si concentra su oltre 30 oggetti legati alla religione provenienti dall’insediamento romano di Altinum, un predecessore della moderna Venezia. Questa antica città, più grande di Pompei, è stata in gran parte inesplorata, ma si crede che nasconda un tesoro di manufatti da scoprire.
Grazie a tecniche di imaging all’avanguardia e alla scansione 3D, gli storici di Ca’ Foscari sono in grado di analizzare questi reperti con una precisione straordinaria, facilitando la lettura di antichi scritti e la comprensione di manufatti danneggiati.
L’obiettivo è di rendere questa tecnologia accessibile al pubblico, migliorando l’esperienza di apprendimento storico. L’Università di Warwick e Ca’ Foscari presenteranno i risultati di questa collaborazione in una conferenza a Venezia il 24 novembre, sottolineando il potenziale della combinazione di conoscenza artistica e tecnologia avanzata.
Questo progetto dimostra come la scienza e l’arte possano collaborare per aprire nuove strade nel mondo della cultura e della conoscenza storica, consentendo al pubblico di scoprire il passato in modi prima impensabili.