Metal Powder Works (MPW), fornitore di polveri metalliche con base a Pittsburgh e tecnologia proprietaria DirectPowder, ha formalizzato una partnership con Austal USA per lavorare insieme allo sviluppo di specifiche di polveri metalliche destinate alle applicazioni additive del costruttore navale, incluse attività collegate all’Additive Manufacturing Center of Excellence (AM CoE) della U.S. Navy a Danville, Virginia. Secondo la comunicazione societaria, Austal USA era già cliente MPW e l’accordo consolida la relazione commerciale con l’obiettivo di “curare” materiali in funzione dei requisiti operativi e di qualifica tipici della manifattura per la difesa.

Che cos’è l’AM CoE di Danville e perché conta nella filiera navale

L’AM CoE è un’iniziativa della U.S. Navy attivata a Danville (Virginia) presso il campus dell’Institute for Advanced Learning and Research (IALR), all’interno del Center for Manufacturing Advancement (CMA). La Marina lo descrive come un tassello per rafforzare capacità e resilienza della base industriale (con focus sulla catena di fornitura, formazione e produzione), mentre Austal USA lo inquadra come un’infrastruttura dove spingere la produzione additiva verso componenti utili per shipbuilding e ship repair. L’apertura formale è stata celebrata il 5 ottobre 2022, con comunicazioni sia della Navy sia di Austal USA.

Il ruolo di Austal USA: dalla cantieristica all’industrializzazione dell’additive per la Marina

Austal USA (gruppo Austal) è coinvolta da anni in iniziative di digitalizzazione e manifattura avanzata per la difesa navale statunitense. Nelle comunicazioni aziendali, Austal USA collega direttamente l’espansione delle attività “Advanced Technologies” al supporto del programma additivo della Navy, citando l’AM CoE come “flagship” per componenti destinati a costruzione e manutenzione navale, e come leva per rendere la supply chain più reattiva su elementi come fusioni, forgiati e componenti di ricambio. In questo contesto, la disponibilità di polveri metalliche con caratteristiche mirate diventa un prerequisito pratico per passare da prove e dimostratori a processi più ripetibili e qualificabili.

Cosa porta MPW: DirectPowder e l’idea di “polvere su specifica” per l’applicazione

MPW basa la propria proposta sul processo DirectPowder, descritto dall’azienda come una tecnologia che consente di “tarare” le caratteristiche del feedstock sulle necessità d’impiego. Nell’annuncio della partnership con Austal USA, MPW indica che userà DirectPowder per sviluppare polveri di lega personalizzate, fornire campioni per test e iterare le proprietà della polvere in base ai risultati. Nella logica navale, questo significa poter lavorare su parametri che impattano direttamente produzione e qualità: scorrevolezza, distribuzione granulometrica, chimica, densità apparente e comportamento in processo (in funzione della tecnologia AM adottata).

Dalla qualifica materiali alla scalabilità: perché una partnership “powder-first” interessa la difesa

Per i programmi della difesa, il punto non è solo stampare un componente, ma dimostrare ripetibilità, tracciabilità e conformità a requisiti stringenti. La strategia “powder-first” (mettere la materia prima al centro) è coerente con un’esigenza tipica della supply chain navale: ridurre variabilità e tempi di approvvigionamento, soprattutto quando si tratta di lotti piccoli, ricambi non più in produzione tradizionale o componenti con colli di bottiglia industriali. L’accordo MPW–Austal USA mira proprio a collocare la polvere come elemento progettato e qualificato insieme al processo, invece che come commodity acquistata e adattata a valle.

Un precedente utile: il DirectPowder “expeditionary” per la Naval Postgraduate School

Un elemento che chiarisce la direzione è il contratto annunciato da MPW per una versione mobile e containerizzata del sistema DirectPowder destinata alla U.S. Naval Postgraduate School (NPS), con consegna pianificata entro il 2025 secondo i comunicati. L’idea di una produzione polveri più “vicina all’uso” (o comunque più flessibile e dispiegabile) è rilevante per la Marina, che sta esplorando approcci di produzione distribuita e riduzione dei tempi di fermo nave. In questa cornice, l’AM CoE può diventare un punto di convergenza tra sviluppo materiali, qualifica e casi d’uso applicativi in ambito marittimo.

Cosa aspettarsi operativamente: prove, iterazioni e specifiche dedicate alle applicazioni Austal

In pratica, una collaborazione di questo tipo si traduce in cicli iterativi: definizione dei requisiti (meccanici, di corrosione, di producibilità), produzione di lotti campione, prove di stampa e post-processo, controlli metallurgici e aggiornamento delle specifiche. La comunicazione di MPW parla esplicitamente di co-sviluppo di “additional metal powder specifications” per l’uso di Austal USA, compresi i programmi legati all’AM CoE. Se il percorso procede, l’esito più concreto sarà un insieme di schede polvere e criteri di accettazione che riducono l’incertezza quando si passa dalla sperimentazione all’impiego ripetuto su componenti navali.

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Di Fantasy

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