nScrypt, azienda statunitense specializzata in sistemi di stampa 3D ad alta precisione e micro-dispensing, ha preso parte all’esercitazione Trident Warrior 2025, il principale banco di prova della US Navy per le tecnologie operative di nuova generazione.
In collaborazione con FLEETWERX e con il Consortium for Advanced Manufacturing Research and Education (CAMRE) della Naval Postgraduate School (NPS), l’azienda ha contribuito al Joint Advanced Manufacturing Cell (JAMC), una rete distribuita di sistemi di produzione avanzata considerata la più estesa iniziativa di manifattura distribuita nella storia del Dipartimento della Difesa statunitense.
Chi è nScrypt e perché punta alla produzione “point-of-need”
Con sede in Florida, nScrypt sviluppa sistemi di produzione digitale diretta che combinano movimento ad alta precisione, micro-erogazione, stampa 3D, lavorazioni sottrattive leggere e pick-and-place per realizzare dispositivi finiti, non solo parti singole.
La famiglia di sistemi Factory in a Tool (FiT) e le teste di erogazione SmartPump permettono di depositare materiali strutturali, conduttivi e biologici con risoluzioni fino a poche decine di micron, abilitando applicazioni che vanno dall’elettronica stampata su superfici curve fino alla biostampa in ambienti difficili, come dimostrato nel progetto Austere BioAssembly Tool (ABAT) sviluppato con il programma militare 4D Bio3.
nRugged: la Factory in a Tool pensata per ambienti austeri
Per Trident Warrior 2025 nScrypt ha schierato il sistema nRugged, versione rinforzata e trasportabile della piattaforma FiT.
Secondo la descrizione ufficiale, nRugged è un sistema di manifattura 3D ad alta precisione integrato in uno chassis robusto, progettato per funzionare su navi in mare, basi avanzate o veicoli, senza necessità di imballaggi complessi o riallineamento in loco: si sposta, si collega alla rete elettrica e ricomincia a produrre. La macchina può essere configurata sia per produzione elettronica (circuiti, sensori, connettori) sia per bioprinting di materiali medici e bioattivi, con cambio utensili automatico programmato nel job di stampa.
Trident Warrior 25: la produzione avanzata entra nei flussi operativi della flotta
L’edizione Trident Warrior 25 si è svolta tra fine luglio e inizio agosto 2025 nell’area di San Diego e a bordo di diverse unità navali, con oltre 50 organizzazioni coinvolte tra comandi della US Navy, Marine Innovation Unit (MIU), industria e mondo accademico.
Nell’ambito del concetto di Distributed Advanced Manufacturing, squadre miste hanno gestito centinaia di richieste di produzione: dalla ricezione del bisogno a bordo, all’analisi della producibilità, fino alla realizzazione e installazione dei pezzi. I casi d’uso citati includono staffe per canopy di velivoli, collettori di valvole, attrezzi speciali come chiavi a settore e componenti per sistemi di bordo navali e terrestri, dimostrando come la produzione distribuita possa integrare o sostituire la logistica tradizionale in contesti contestati.
La dimostrazione nScrypt: riparazioni elettroniche e componenti on-demand sul punto di necessità
Durante l’esercitazione, nScrypt ha utilizzato il sistema nRugged per dimostrare scenari di manifattura “forward-deployed”, con la produzione direttamente nel punto in cui si presenta il problema tecnico.
La demo ha incluso la riparazione di circuiti stampati e altri interventi su componenti elettronici, mostrando come la combinazione di micro-dispensing, stampa 3D e lavorazioni leggere possa ridurre i tempi di fermo degli apparati e permettere al personale di ripristinare in autonomia funzionalità critiche senza attendere ricambi dal continente o da grandi depositi logistici. Il focus è stato la capacità di mantenere precisione e ripetibilità anche in ambienti con vibrazioni, spazio limitato e alimentazione elettrica non ideale.
FLEETWERX, CAMRE e JAMC: la rete distribuita di manifattura avanzata
La partecipazione di nScrypt si inserisce nel quadro del Joint Advanced Manufacturing Cell (JAMC), coordinato da FLEETWERX e CAMRE/NPS come dimostrazione su larga scala di manifattura distribuita per il Dipartimento della Difesa.
La rete collega sistemi di stampa 3D e altre tecnologie di produzione avanzata dislocati presso basi navali, unità di linea e centri di manutenzione, integrati con nodi di back-office capaci di gestire richieste più complesse o volumi maggiori. L’obiettivo è validare un modello in cui il comandante può scegliere, per ogni parte, se produrla direttamente sul campo con sistemi robusti come nRugged, oppure instradare il job verso capacità industriali collegate in rete, mantenendo una visibilità unificata tramite piattaforme come il Joint Advanced Manufacturing System (JAMS) sviluppato dal MIU.
Continuità con gli sforzi della US Navy su stampa 3D e logistica distribuita
La dimostrazione di nScrypt a Trident Warrior 2025 si collega a una strategia più ampia con cui la US Navy sta sperimentando stampa 3D e produzione avanzata in diversi domini: dai sottomarini alla logistica in porto, fino alle esercitazioni RIMPAC e MaintenX.
Negli ultimi anni la Marina ha installato sistemi AM dedicati presso propri centri, lanciato il Navy Additive Manufacturing Center of Excellence, adottato soluzioni di stampa metallica in collaborazione con aziende come AML3D, MELD Manufacturing, Velo3D, e testato tecnologie ibride o a pellet su navi e basi avanzate. In questo contesto, la proposta di nScrypt si posiziona come tassello della catena “ricambi dove servono e quando servono”, con particolare attenzione a componenti elettronici, sensori e dispositivi complessi difficilmente sostituibili tramite stock tradizionali.
Impatto per la stampa 3D militare e per il settore industriale
L’esperienza di nScrypt a Trident Warrior 2025 evidenzia alcuni punti chiave per l’evoluzione della stampa 3D in ambito difesa:
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Dal laboratorio al campo: sistemi come nRugged portano la precisione della micro-fabbricazione in contesti caratterizzati da mobilità, vibrazioni e spazi ridotti, mantenendo comunque la qualità richiesta da applicazioni critiche.
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Riduzione dei tempi di fermo: la possibilità di riparare o ricostruire circuiti, connettori e componenti funzionali a poche decine di metri dall’apparato guasto riduce drasticamente l’esposizione operativa legata ai tempi di attesa dei ricambi.
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Validazione di modelli distribuiti: l’integrazione con reti come JAMC e con strumenti di gestione delle richieste mostra come la stampa 3D possa essere inserita in flussi strutturati, con responsabilità chiare tra nodo “forward-deployed” e capacità di back-office.
Per il mondo industriale, queste dimostrazioni rappresentano anche un test in condizioni estreme di affidabilità, manutenibilità e facilità d’uso dei sistemi AM, elementi che poi impattano sulla maturità delle stesse soluzioni in ambito civile, dall’energia all’aerospazio fino al medicale.
