Nuova tecnologia per selezionare spermatozoi più sani per migliorare il successo della fecondazione in vitro

Oltre al suo significato religioso, la Pasqua è associata ai conigli, alle uova e alla fertilità, in particolare nell’emisfero settentrionale. Tuttavia, la fertilità non riguarda solo le uova; anche gli spermatozoi svolgono un ruolo cruciale. Gli scienziati hanno recentemente scoperto un metodo innovativo per selezionare gli spermatozoi più sani, aumentando il successo della fecondazione in vitro.

Gli scienziati hanno messo a punto una nuova tecnologia per aiutare le coppie che si sottopongono alla fecondazione in vitro (IVF) a causa di problemi di fertilità maschile, aumentando le loro possibilità di concepire un bambino.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che circa una persona su sei nel mondo soffre di infertilità, e uno su 22 bambini in Australia nasce grazie alla riproduzione assistita. Poiché il tasso di insuccesso per ogni ciclo di IVF è del 78%, il processo può essere fonte di grande stress emotivo e spesso conduce a delusioni.

Il professor Majid Warkiani della School of Biomedical Engineering presso l’Università di Tecnologia di Sydney (UTS) sostiene che l’infertilità maschile è responsabile di circa il 30% dei casi, dovuti a problemi come basso numero di spermatozoi, ridotta motilità o qualità scarsa.

Warkiani afferma che, nonostante sia stato compiuto un grande sforzo nella selezione di ovuli ed embrioni per migliorare i tassi di successo dell’IVF, la selezione degli spermatozoi è il passo più trascurato per quanto riguarda l’innovazione tecnologica.

Per risolvere questo problema, i ricercatori dell’UTS e NeoGenix Biosciences, una start-up derivata dall’UTS, hanno sviluppato e testato un dispositivo di selezione degli spermatozoi microfluidico che fornisce un processo più accurato per selezionare spermatozoi di alta qualità.

I metodi tradizionali di selezione degli spermatozoi, come la centrifugazione in gradiente di densità e lo swim-up, possono causare frammentazione del DNA e morte cellulare, portando a cicli di IVF non riusciti.

Questa nuova tecnologia si basa su un dispositivo microfluidico stampato in 3D, ispirato alla biologia, che replica il tratto riproduttivo femminile e il processo naturale di selezione degli spermatozoi, in cui solo una piccola percentuale degli spermatozoi totali raggiunge l’ovulo, spiega il professor Warkiani.

I test condotti hanno dimostrato un miglioramento dell’85% nell’integrità del DNA e una riduzione del 90% nella morte degli spermatozoi rispetto ai metodi convenzionali di selezione della fecondazione in vitro. Inoltre, gli spermatozoi selezionati con il nuovo metodo hanno mostrato una migliore capacità di recupero dopo il congelamento rispetto ai metodi tradizionali, afferma il professore.

I risultati dello studio sono stati recentemente pubblicati su Nature: Microsystems & Nanoengineering.

I ricercatori hanno collaborato con la Monash University e le cliniche australiane per la fecondazione in vitro per implementare la tecnologia nella pratica clinica. Essi sperano che il dispositivo possa offrire sollievo a coloro che affrontano problemi di infertilità e contribuire a ridurre il numero di cicli di fecondazione in vitro non riusciti.

 ricercatori UTS sviluppano un dispositivo IFV stampato in 3D (nella foto) (Immagine © WarkianiLab @ UTS).

Di Fantasy

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