La stampante 3D scende di prezzo: 100 euro o poco più
Peachy Print è una stampante 3D più che economica: solo 116 dollari.
Una stampante 3D al costo di una qualsiasi laser, o poco più. È la promessa di Rinnovated Design, che ha creato il progetto Peachy Print e cerca di finanziarlo tramite Kickstarter e Indiegogo. E come spesso accade sono già stati raccolti più soldi del minimo necessario: chiedono 50.000 dollari, ne hanno ottenuti (finora) oltre 170.000.
Quando vedrà la luce, la Peachy Printer costerà 116 dollari. Pochissimi anche per la più economica delle stampanti 3D, visto che l’italiana ShareBot costa 900 euro in kit di montaggio, e 1300 euro pronta all’uso – ed è tra i prodotti più economici in circolazione. All’altro estremo troviamo invece prodotti come la Doodler, una sorta di “penna” che costa 80 euro circa. Il prezzo indicato è ancora più incredibile se si pensa che solo tre mesi fa la Buccaneer sembrava un mezzo miracolo, con un costo di riferimento pari a 260 euro circa.
La Peachy Print usa un processo di stampa fotolitografico, con un laser che modella la resina, abbinato ad acqua salata per modificare lo spessore delle forme create. La cosa più interessante tuttavia è che il software di Peachy non usa direttamente i progetti CAD 3D elaborati con Blender, ma li trasforma prima in onde sonore. Il segnale infatti si trasferisce dal PC alla stampante tramite la presa delle cuffie, invece della classica USB.
“Il suono poi determina il movimento di due specchi elettromagnetici dentro alla stampante. Più alto il volume, maggiore il voltaggio e più grande il movimento degli specchi. L’obiettivo di questi è riflettere e controllare i raggi laser. Usando un’onda sonora generata dal progetto 3D per controllare gli specchi riusciamo a creare la forma dell’oggetto”, è la descrizione che si trova sulla pagina Kickstarter.
Entra in gioco anche il microfono del PC, o meglio la relativa presa. “Ascoltando” le gocce di acqua salata, che controllano lo spessore del materiale – la stampante crea un segnale specifico per ogni goccia, e così si controllano i movimenti sull’asse Z degli specchi.
Già così la Peacy Printer sembra un’idea fantastica, e un po’ matta, ma non finisce qui. Abbinata a una fotocamera digitale (anche una webcam) infatti può diventare anche uno scanner 3D. “Stiamo lavorando anche a una funzione che crea una mappa di texture dalle immagini e la applica ai modelli 3D automaticamente”, si legge ancora sulla pagina del progetto.
C’è solo una cosa che è importante comprendere con chiarezza: con la Peachy Printer si possono creare oggetti interessanti: decorazioni, portachiavi, piccoli oggetti d’uso quotidiano e altro. La qualità del prodotto finito tuttavia non è eccelsa (si vede anche dalle immagini), e non ci si deve aspettare in alcun modo un risultato comparabile ai migliori standard industriali.
di Valerio Porcu da tomshw.it