Sintavia svela gli sviluppi nella stampa 3D in rame
Sintavia ha annunciato lo sviluppo di un processo proprietario per la stampa 3D con una lega di rame comunemente usata da artisti del calibro della NASA e altre compagnie di volo spaziale per la produzione di assiemi di camere di spinta dei razzi.
L’annuncio segna il primo sviluppo di materiale divulgato pubblicamente per l’azienda con sede in Florida, specializzata nella fornitura di parti prodotte in modo additivo all’industria aerospaziale. La svolta, sviluppata su una stampante 3D a quattro laser EOS M400-4, è una combinazione di materiale GRCop-42 insieme a un set di parametri proprietario e un processo di trattamento termico. Sintavia afferma che questa combinazione unica si traduce in parti GRCop-42 che presentano una densità minima del 99,94%, una resistenza alla trazione minima di 28,3 ksi, una resistenza allo snervamento finale minima di 52,7 ksi e un allungamento minimo del 32,4%. Si dice anche che il processo end-to-end elimini la necessità di una pressa isostatica a caldo che a sua volta riduce i tempi di consegna e i costi di produzione.
Pavlo Earle, Vice President of Engineering di Sintavia, ha commentato: “Come azienda, siamo in una posizione unica per sbloccare il potenziale della stampa di materiali difficili a costi contenuti e con eccellenti proprietà meccaniche. Il fatto che siamo stati in grado di raggiungere questi livelli di prestazioni su GRCop-42, da tutte le indicazioni un metallo molto difficile per la produzione additiva, consolida ulteriormente il ruolo di Sintavia come leader globale nell’applicazione di AM all’interno dell’industria aerospaziale, della difesa e spaziale .”
Sintavia ha costantemente aumentato la sua capacità AM con un’enorme flotta di macchine tra cui otto stampanti M400-4 e molte altre di GE Additive , TRUMPF e AMCM di EOS, quest’ultima delle quali verrà installata questa estate per fornire gruppi di camere di spinta su larga scala in un’unica costruzione. Sebbene l’annuncio di oggi offra uno sguardo agli sviluppi in corso sui materiali di Sintavia, la società ha affermato che attualmente sta sviluppando anche standard proprietari per altri materiali, comprese le leghe refrattarie, per l’uso in applicazioni aerospaziali, di difesa e spaziali.