Slant 3D, una nota azienda nel campo della stampa 3D, sta mirando a trasformare radicalmente il panorama dei prezzi del filamento utilizzato per la stampa 3D. La loro visione? Rendere il costo del filamento per la stampa 3D a soli 10 dollari per chilogrammo.

La stampa 3D FDM, o deposito di filamento fuso, fa affidamento prevalentemente sulla plastica, che viene fornita sotto forma di filamento avvolto in bobine. Il tipo di plastica più comunemente utilizzato per questo processo è il PLA. Fino a questo momento, la fascia di prezzo standard per questi filamenti, anche quelli più economici, oscilla tra i 15 e i 25 euro per chilogrammo. Tuttavia, Slant 3D, con le sue radici negli Stati Uniti, vuole rivoluzionare questo modello.

Attraverso una presentazione su YouTube, il team di Slant 3D ha delineato un’ambiziosa roadmap per come intendono raggiungere questo obiettivo. “Stiamo cercando modi innovativi per ridurre i costi di produzione, principalmente attraverso metodi di produzione efficienti sul territorio, e ci impegniamo a trasferire questi risparmi direttamente ai consumatori”, afferma Gabe Bentz, una figura chiave di Slant 3D.

E non è solo un sogno. L’azienda ha già una solida esperienza nella produzione di filamenti, avendo prodotto per il proprio uso interno negli ultimi tre anni. Di recente, hanno anche investito in una linea di produzione dedicata esclusivamente alla vendita di filamenti al pubblico. A settembre, hanno fatto un passo avanti significativo producendo un tipo di filamento trasparente che facilita il riconoscimento di impurità. Hanno anche annunciato l’imminente lancio di un filamento nero e si aspettano di introdurre ulteriori variazioni cromatiche nel 2024. La roadmap di prezzi della società indica anche che i prezzi potrebbero scendere a 14 dollari al chilo nel 2024 e raggiungere l’ambizioso obiettivo di 10 dollari per il filamento PETG nel 2025.

“Con l’obiettivo di servire sia i nostri centri di stampa interni che il mercato generale, riteniamo di poter sfruttare le economie di scala e ottimizzare l’uso delle nostre macchine”, dice Bentz. Allo stesso tempo, stanno esplorando metodi per ridurre ulteriormente i costi, come l’acquisto di materie prime a prezzi più vantaggiosi e strategie per minimizzare i costi di spedizione.

Tuttavia, come con ogni piano ambizioso, c’è sempre un elemento di incertezza. La visione di Bentz si basa su principi consolidati di produzione: l’idea che la produzione su larga scala e l’efficienza possono portare a una riduzione dei costi. Ma realizzare tale visione può essere una sfida, specialmente per le aziende di piccole e medie dimensioni.

Se Slant 3D dovesse realizzare con successo questa visione, potrebbe effettivamente cambiare la dinamica dei prezzi nel settore dei materiali di stampa 3D.

Slant 3D, una nota azienda nel campo della stampa 3D, sta mirando a trasformare radicalmente il panorama dei prezzi del filamento utilizzato per la stampa 3D. La loro visione? Rendere il costo del filamento per la stampa 3D a soli 10 dollari per chilogrammo.

La stampa 3D FDM, o deposito di filamento fuso, fa affidamento prevalentemente sulla plastica, che viene fornita sotto forma di filamento avvolto in bobine. Il tipo di plastica più comunemente utilizzato per questo processo è il PLA. Fino a questo momento, la fascia di prezzo standard per questi filamenti, anche quelli più economici, oscilla tra i 15 e i 25 euro per chilogrammo. Tuttavia, Slant 3D, con le sue radici negli Stati Uniti, vuole rivoluzionare questo modello.

Attraverso una presentazione su YouTube, il team di Slant 3D ha delineato un’ambiziosa roadmap per come intendono raggiungere questo obiettivo. “Stiamo cercando modi innovativi per ridurre i costi di produzione, principalmente attraverso metodi di produzione efficienti sul territorio, e ci impegniamo a trasferire questi risparmi direttamente ai consumatori”, afferma Gabe Bentz, una figura chiave di Slant 3D.

E non è solo un sogno. L’azienda ha già una solida esperienza nella produzione di filamenti, avendo prodotto per il proprio uso interno negli ultimi tre anni. Di recente, hanno anche investito in una linea di produzione dedicata esclusivamente alla vendita di filamenti al pubblico. A settembre, hanno fatto un passo avanti significativo producendo un tipo di filamento trasparente che facilita il riconoscimento di impurità. Hanno anche annunciato l’imminente lancio di un filamento nero e si aspettano di introdurre ulteriori variazioni cromatiche nel 2024. La roadmap di prezzi della società indica anche che i prezzi potrebbero scendere a 14 dollari al chilo nel 2024 e raggiungere l’ambizioso obiettivo di 10 dollari per il filamento PETG nel 2025.

“Con l’obiettivo di servire sia i nostri centri di stampa interni che il mercato generale, riteniamo di poter sfruttare le economie di scala e ottimizzare l’uso delle nostre macchine”, dice Bentz. Allo stesso tempo, stanno esplorando metodi per ridurre ulteriormente i costi, come l’acquisto di materie prime a prezzi più vantaggiosi e strategie per minimizzare i costi di spedizione.

Tuttavia, come con ogni piano ambizioso, c’è sempre un elemento di incertezza. La visione di Bentz si basa su principi consolidati di produzione: l’idea che la produzione su larga scala e l’efficienza possono portare a una riduzione dei costi. Ma realizzare tale visione può essere una sfida, specialmente per le aziende di piccole e medie dimensioni.

Se Slant 3D dovesse realizzare con successo questa visione, potrebbe effettivamente cambiare la dinamica dei prezzi nel settore dei materiali di stampa 3D.

Di Fantasy

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