Arrivano le case in stampa 3D e a ‘Km-Zero’, l’hi-tech rivoluziona l’edilizia
Nasce l’era dell’architettura e dell’edilizia personalizzata. La rivoluzione della stampa 3D approda infatti anche nell’edilizia, con la vision di poter stampare case tridimensionali ed a Km Zero, senza alcun intervento umano, anche in luoghi privi di elettricità, utilizzando solamente fonti di energia naturali. Secondo l’Onu, entro il 2030 saranno più di 3 miliardi gli abitanti del Pianeta ad aver necessità di una casa costruita a basso impatto ambientale e con costi limitati, dato che gran parte di queste persone vive con uno stipendio medio di 3000 euro l’anno. Ma la nuova soluzione tecnologica per l’edilizia può trovare applicazioni anche nelle emergenze.
La tecnologia della stampa in 3D potrà anche servire a dare un’abitazione a chi l’ha persa per una calamità naturale in 24 ore o realizzare un edificio con complessità geometriche fin qui mai ipotizzate, superando i limiti imposti dalle attuali tecniche di costruzione. La rivoluzione sociale ed economica dell’edilizia parte così dal mondo della stampa 3D e tutte le novità verranno lanciate all’interno di 3DPrint Hub, l’appuntamento che marzo farà incontrare, a Fieramilanocity, l’universo della stampa 3D con il mondo produttivo italiano.
Dall’aerospaziale al mondo delle costruzioni, passando per l’arredo e l’arte, così come l’automotive, la nautica, la meccanica, il medicale, la calzatura e la gioielleria: saranno molte le applicazioni pratiche della stampa 3D che verranno affrontate durante la tre giorni di 3DPrint Hub organizzata da Senaf. Nel corso della kermesse tecnologica, che si svolgerà dal 3 al 7 marzo, sarà possibile osservare dal vivo il funzionamento di una di queste stampanti, la Giga Delta di 4 metri di Wasp Project, un modello capace di stampare una casa in contesti ambientali difficili. “Il nostro obiettivo -spiega Massimo Moretti, fondatore di Wasp Project- è quello di riuscire a stampare case utilizzando solamente le energie rinnovabili e a costi decisamente contenuti”.
“Per questo -aggiunge ancora Moretti- abbiamo scelto l’approccio delta, con il movimento del solo estrusore, che consente un consumo 10 volte minore rispetto alle stampanti a portale uscite in Cina e negli Stati Uniti”. “Il fabbisogno di energia della Giga Delta è infatti di circa 300 watt, perfettamente gestibile con una batteria e pochi metri quadri di pannelli solari” sottolinea il fondatore di Wasp Project.
Una rivoluzione che investe non solo il mondo delle costruzioni viste in chiave sociale, ma anche l’intero settore della progettazione e dell’architettura per i quali si sta aprendo un nuovo capitolo. Grazie alle nuove tecnologie di stampa, come ad esempio la D-Shape sviluppata da Enrico Dini, è infatti possibile realizzare edifici di vario tipo e forma anche con complessità geometriche impensabili fino a 10 anni fa, tramite una macchina che deposita un legante liquido per strati successivi di materiale granulare.
“Possiamo affermare -precisa Dini- che grazie al 3D Printing la tecnica manuale che è stata utilizzata fino ad oggi si rinnova e diventa ‘3D Layering Additive Manufacturing method’. Si tratta di un vero e proprio processo di fabbricazione digitale via computer che apre infinite opportunità per tutto il settore edilizio che finalmente vedrà al tempo stesso da una parte ridurre i tempi di costruzione e dall’altra massimizzare il rapporto fra volume stampato e materiale granulare impiegato”. Con la stampa 3D viene quindi superato il limite della complessità della realizzazione dei progetti e l’unica barriera rimasta è solamente la fantasia dell’architetto, l’idea del progetto. E già oggi, infatti, è possibile realizzare porzioni di fabbricato di forma libera per erigere case a muratura armata con isolanti interni e presto potremo vedere le prime costruzioni che fino a qualche anno fa erano definite come futuristiche.
da adnkronos.com