Stratasys e Shin-Etsu hanno annunciato la disponibilità di P3 Silicone 25A, un materiale in silicone destinato alla piattaforma Origin DLP. Frutto di una collaborazione fra Stratasys, azienda attiva nella stampa 3D con base negli Stati Uniti e Israele, e Shin-Etsu, multinazionale giapponese specializzata in chimica del silicone, questa formulazione mira a colmare una lacuna di mercato offrendo pezzi flessibili dalle caratteristiche analoghe a quelli stampati con gli stampi tradizionali.
Caratteristiche del materiale
P3 Silicone 25A si distingue per:
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Comportamento meccanico simile alle mescole in uso nell’iniezione, con durezza Shore 25A.
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Resistenza chimica ad agenti aggressivi e fluidi industriali.
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Stabilità termica testata fino a 150 °C per 1.000 ore di invecchiamento termico.
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Certificazioni per biocompatibilità e resistenza alla fiamma, requisiti fondamentali per applicazioni medicali e elettroniche.
La mescola è concepita per garantire precisione dimensionale su strati sottili e fedeltà di dettaglio, grazie alla tecnologia DLP (Digital Light Processing) di Origin, che polimerizza il silicone con fascio luminoso su ciascun piano di costruzione.
Processo produttivo e workflow
La stampa avviene in tre fasi principali:
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Preparazione del modello digitale, ottimizzato con software proprietari di Stratasys per gestire spessori, supporti e orientamenti.
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Stampa layer-by-layer tramite origin heads che irradiano la resina liquida, formando geometrie complesse in tempi ridotti.
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Post-processing, consistente in lavaggi con solventi specifici per rimuovere resina non polimerizzata e successiva fase di vulcanizzazione in forno per completare la reticolazione del silicone.
Questo flusso elimina la necessità di stampi in metallo e i conseguenti tempi di attrezzaggio, riducendo il lead time e i costi per piccole e medie serie.
Vantaggi rispetto alle tecniche convenzionali
L’approccio additivo offre tre principali benefici:
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Riduzione dei costi iniziali, poiché non serve realizzare stampi dedicati per ogni geometria.
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Iterazioni rapide in fase di prototipazione, con modifiche effettuabili direttamente sul file CAD.
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Flessibilità di design, capace di generare cavità, canali e strutture interne senza saldature né incollaggi.
Per molte aziende che producono guarnizioni, tappi, membrane o componenti medicali personalizzati, P3 Silicone 25A rappresenta un’alternativa più agile rispetto alla pressa pressofuso.
Contesto di mercato e sviluppi futuri
Nel mercato dell’additive manufacturing il silicone è sempre stato un materiale di nicchia, disponibile solo per applicazioni specifiche e con performance limitate. Con P3 Silicone 25A, Stratasys e Shin-Etsu inaugurano una serie di formulazioni dedicate: a seguire sono previste varianti con durezze diverse e versioni certificate per impieghi in settori quali l’automotive, l’aerospazio e l’illuminotecnica.
La disponibilità iniziale copre EMEA e APAC; per le Americhe l’introduzione è programmata entro l’anno. Aziende già attive nel settore dei componenti medicali hanno manifestato interesse per l’uso in protesi e dispositivi indossabili, mentre realtà dell’elettronica vedono opportunità per guarnizioni resistenti al calore in connettori e sensori.
