Nel vuoto gravitazionale con la stampante 3D Un team di ricerca dell’Hochschule Aalen studia componenti realizzati con polvere lunare per astronauti

Chi non desidererebbe una migliore comprensione del nostro universo? Un team guidato dalla Prof.ssa Miranda Fateri della Facoltà di Ingegneria Meccanica e Tecnologia dei Materiali dell’Hochschule Aalen sta gettando le basi per un’acquisizione più efficiente e sostenibile di queste conoscenze. L’obiettivo è quello di utilizzare la Luna come base in futuro, costruendo un’infrastruttura che includa strade e “capanne”. Per questo motivo, il team ha recentemente condotto esperimenti di stampa 3D in condizioni di gravità lunare e marziana. Durante un volo parabolico in Francia, hanno testato la possibilità di produrre componenti stabili utilizzando polvere lunare. La Prof.ssa Fateri e i suoi partner di ricerca, tra cui l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), stanno lavorando per superare le sfide che si presentano nell’implementare la stampa 3D nelle estreme condizioni della superficie lunare.

Insieme al suo team, composto dal Prof. Dr. Matthias Haag, responsabile del laboratorio di robotica dell’Hochschule Aalen, e dagli studenti Sebastian Uhl e Constantin Schuler, entrambi iscritti al programma di ricerca Advanced Materials and Manufacturing, la Prof.ssa Fateri ha condotto esperimenti di stampa 3D utilizzando polvere lunare artificiale durante diversi voli parabolici in Francia. “Quando siamo entrati in assenza di gravità e la stampante 3D ha iniziato a funzionare, sono stata sollevata”, si entusiasma la giovane scienziata insieme ai suoi collaboratori per il successo della missione. Per l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) è stata la 81ª campagna di volo parabolico. L’azienda Novespace, una sussidiaria dell’agenzia spaziale francese, ha reso possibile questa ricerca sulla gravità zero grazie al suo laboratorio volante Airbus A310 Zero G, il più grande aereo parabolico al mondo.

Il team dell’Hochschule Aalen ha effettuato voli di diverse ore per tre giorni consecutivi. Durante ogni giornata, i ricercatori hanno avuto la possibilità di stampare in 3D strutture sotto le condizioni reali della gravità lunare e marziana ben 31 volte. Per la Prof.ssa Fateri non erano i suoi primi voli parabolici. Oltre alla sua ricerca, cosa la affascina della gravità zero? “Si ha meno peso, senza bisogno di diete”, sorride.

Componenti stampati in 3D con polvere lunare per astronauti

Come una delle poche donne in Germania, la Prof.ssa Miranda Fateri sta lavorando a un progetto di ricerca finanziato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) che mira a utilizzare la stampa 3D per la produzione di componenti di ricambio cruciali direttamente sulla superficie lunare. La sua ricerca mira a fornire le basi per un’esplorazione dell’universo più efficiente e sostenibile, rendendo la Luna utilizzabile attraverso la costruzione di infrastrutture come strade e abitazioni. Sarebbe pratico costruire i componenti e i pezzi di ricambio direttamente sulla Luna, utilizzando la sostanza da costruzione necessaria, una combinazione di polvere lunare e plastica, prodotta utilizzando l’energia solare presente in abbondanza sulla Luna, ma estremamente rara e costosa qui sulla Terra. Ciò potrebbe ridurre il costoso e laborioso trasporto dei materiali dalla Terra mediante razzi.

Attualmente, il team di ricerca sta valutando la stabilità dei componenti stampati in 3D e la compatibilità del materiale artificiale, una combinazione di polvere lunare e plastica utilizzata per i test. In vista della prossima missione lunare “Artemis 2” della NASA, prevista per novembre 2024 e che vedrà per la prima volta dal 1972 esseri umani orbitare attorno alla Luna, il gruppo di ricerca dell’Hochschule Aalen è ansioso di poter presentare i risultati ottenuti al pubblico.

Prof. Dr. Miranda Fateri, Constantin Schuler, Sebastian Uhl e Prof. Dr. Matthias Haag poco prima del volo sul più grande aereo parabolico al mondo (da sinistra a destra). Foto: © NOVESPACE | Thomas Villatte

Di Fantasy

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