Westinghouse Electric Company: Successo nella Produzione Additiva di Piastre di Flusso del Carburante
Westinghouse Electric Company ha raggiunto un traguardo significativo nella produzione additiva stampando in 3D la millesima piastra di flusso del carburante. Questo successo non solo sottolinea l’importanza della tecnologia additiva nel settore energetico, ma evidenzia anche il progresso della produzione dalla fase prototipale a quella su vasta scala.
Le piastre di flusso rappresentano i primi componenti legati alla sicurezza ad essere prodotti in serie utilizzando la tecnologia additiva. Questi componenti trovano applicazione nei gruppi di carburante VVER-440 e sono stati oggetto di una riprogettazione che mira a migliorare le loro prestazioni, soprattutto nella parte inferiore degli assiemi.
Lou Martínez Sancho, Chief Technology Officer di Westinghouse, ha sottolineato l’importanza di questo risultato, evidenziando come esso generi valore tangibile per i clienti dell’azienda. Questo successo conferma l’impegno di Westinghouse nel campo della tecnologia additiva, con particolare attenzione alla sicurezza, all’efficienza e alla sostenibilità nel settore energetico.
La Westinghouse Electric Company ha una solida presenza nel panorama globale, con la sua tecnologia che costituisce la base di quasi la metà degli impianti nucleari operativi nel mondo. L’azienda, con sede in Pennsylvania, ha iniziato a esplorare l’uso della produzione additiva nel settore nucleare nel 2015, focalizzandosi sulla riduzione dei costi e dei tempi di realizzazione per la generazione di energia.
Cinque anni dopo, Westinghouse ha compiuto un ulteriore passo avanti installando il suo primo componente stampato in 3D relativo alla sicurezza in un reattore commerciale funzionante. Si tratta di un dispositivo di tamponamento a ditale, prodotto con tecnologia di fusione a letto di polvere metallica, utilizzato per abbassare i gruppi di combustibile nei nuclei dei reattori nucleari. Questo dispositivo è stato installato con successo nella centrale nucleare Byron Unit 1 di Exelon, dimostrando l’efficacia e l’affidabilità della tecnologia additiva anche in contesti operativi critici.