L’antica Torre Capitolare di Porto Venere, che risale al 1161, ristrutturata, ha ora ha una duplice modalità: nelle tre stagioni turistiche è una suite di lusso per le vacanze in un luogo fantastico. Mentre nella stagione invernale diventa una struttura ricettiva per convegni ed assemblee.

L’idea e la realizzazione è ad opera di  Andrea Borlenghi, imprenditore di 29 anni con una carriera nel mondo delle tech-startup.

Nel 2019 ha vinto bando emesso dal Comune di Porto Venere per la ristrutturazione e la gestione.
    “Vogliamo raccontare la potenza di questo simbolo medievale – ha detto -, salvato dalla decadenza e rilanciato”. La costruzione medioevale  di pietra, è alta trenta metri, è serviva come  sistema difensivo del borgo, costruito dalla Repubblica di Genova contro i corsari dell’epoca che scorazzavano per  il Mar Mediterraneo. Il recupero della Torre Capitolare, sottoposta a vincolo monumentale dal 1935 e oggetto di consolidamento negli anni Settanta, è costato 184mila euro

E’ poi seguita la creazione di una suite di 128 metri quadri di superficie  curata dalla interior design Federica Cristaudo.  Nella suite, i viaggiatori possono usufruire del centro benessere e del servizio in camera e concedersi un balcone con una vista unica sul mare

Al centro del progetto ci sono dozzine di mobili e decorazioni stampati in 3D che contrastano con lo stile della Torre Capitolare medievale nell’antico villaggio di pescatori di Porto Venere, appena a sud della delle Cinque Terre.

I mattoni a vista della struttura sono uno sfondo ideale per gli arredi stampati in 3D, poiché la tecnologia storica e moderna trovano un equilibrio unico. Secondo Cristaudol, tutti gli arredi sono stati realizzati utilizzando la stampa 3D ecologica e l’integrazione di preziose materie prime come il Portoro, un marmo nero venato d’oro del Liguori, e dorature risalenti allo stesso secolo di costruzione della torre stessa.

Tutti le componenti interne ed esterne sono stati progettati e realizzati con la stampa 3d robotica di Caracol. Per il compito, Caracol ha scelto una soluzione integrata che funziona con una testa di estrusione brevettata, un supporto robotico a sei assi, una piattaforma software proprietaria e un sistema di controllo dell’automazione.

Il sistema robotico AM proprietario Scalprum 13800 di Caracol è stato visto realizzare alcuni dei fulcri più visivamente sbalorditivi della suite. La tecnologia a sei assi e le possibilità di affettatura a forma libera non prevedono limiti in termini di scala e complessità. Queste caratteristiche consentono la produzione di grandi parti monolitiche, geometrie complesse e organiche e la produzione con affettatura non planare (a 45 o 60 gradi).

 

 


   

Di Fantasy

Lascia un commento