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Fasotec organi umidi stampati in 3d per allenare i chirurghi 02«La stampa 3D aiuta il tuo chirurgo»: campagna del Policlinico di Pavia
L’uso delle moderne stampanti sempre più necessario nei preliminari degli interventi chirurgici, per studiare l’anatomia e spiegare l’operazione al paziente

Tumore del pancreas, del rene, della milza, aneurisma e dissecazione aortica: sono solo alcuni esempi di patologie in cui la stampa 3D ha un impatto concreto a supporto del chirurgo durante la fase di pianificazione dell’intervento. Il modello fisico ottenuto attraverso la stampa 3D contiene, infatti, tutte le caratteristiche anatomiche del distretto coinvolto e permette quindi di evidenziare strutture di interesse chirurgico, quali vascolarizzazione, posizione ed estensione del tumore o delle lesioni.
L’operazione di crowdfunding
L’Università di Pavia, con i suoi 654 anni di storia, attraverso Universitiamo® by UNIPV (la sua piattaforma di crowdfunding) cerca di implementare l’uso medico della stampa 3D fino ad arrivare a un vero e proprio servizio integrato in grado di rispondere ai chirurghi rispettando le tempistiche della pratica clinica. Se l’obiettivo delle donazioni sarà raggiunto e superato, si potrà creare un vero e proprio centro di riferimento nazionale. Il progetto è illustrato sul sito con un video esplicativo dal titolo: “La stampa 3D aiuta il tuo chirurgo”.
Come le stampanti 3D aiutano i medici
Il Policlinico San Matteo di Pavia, ed in particolare la sezione di Chirurgia II guidata dal professor Andrea Pietrabissa, utilizza ormai abitualmente modelli anatomici stampati in 3D, ricostruiti a partire da immagini TAC del paziente: ad oggi il 50% della chirurgia pancreatica e il 100% della chirurgia splenica e renale eseguita in quel reparto sfrutta il supporto di modelli stampati in 3D. Anche il Policlinico San Donato con la sua chirurgia vascolare e cardiochirurgia sta ad oggi sperimentando l’uso dei modelli da Pavia per la pianificazione chirurgica.
Il chirurgo fornisce le immagini TAC o di Risonanza Magnetica del paziente insieme alle indicazioni sulle parti anatomiche di suo interesse; le immagini vengono quindi elaborate per ricostruire un modello anatomico virtuale, successivamente inviato alla stampante 3D.

da corriere.it

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