EKOCYCLE, LA STAMPANTE 3D CHE RICICLA I RIFIUTI
Riciclare stampando. Lo slogan è curioso, ma incredibilmente veritiero. Se ne fa portavoce, tra gli altri, Will.i.am, fondatore dei Black Eyed Peas, nonché direttore creativo di 3D Systems, brand statunitense specializzato nella messa a punto di stampanti tridimensionali all’avanguardia. Proprio una di esse, Ekocycle Cube, promette di rivoluzionare un settore di mercato ritenuto per certi versi ancora di nicchia, quello delle 3D printers, appunto.
Il principio che sta alla base del progetto, uno strumento hi-tech ideato da Cubify e prodotto dalla stessa 3D Systems, mira a rilanciare e a tenere alti i riflettori sul tema cruciale e attualissimo della sostenibilità. Il dispositivo, lungi dall’avvalersi di toner tradizionali e purtroppo assai inquinanti, è alimentato mediante un inchiostro insolito e molto speciale: niente polveri, ossidi, residui di carbone, resine, gesso o altre sostanze nocive, ma solo una sana e cospicua dose di rifiuti. Per la precisione, lattine di alluminio e bottiglie in PET, il famigerato polietilene tereftalato o polietilentereftalato, il cui smaltimento è sempre stato piuttosto laborioso. Almeno fino ad oggi.
Infatti, addio riciclaggio chimico e relativa depolimerizzazione. E addio anche al riciclaggio meccanico con le sue cinque immancabili fasi: selezione, taglio, lavaggio, estrusione e confezionamento. Se è vero che nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma, ci troviamo di fronte a un modo decisamente originale di regalare nuova vita a quegli scarti fin troppo massicci e pericolosi per la salute dell’uomo e del pianeta. Del resto è innegabile come negli ultimi anni sia cresciuto in maniera esponenziale l’interesse verso una questione delicata e sensibile quale la necessaria salvaguardia dell’ambiente che ci circonda.
Ekocycle Cube 3D sfrutta fino al 25% dei rifiuti incriminati. Ogni cartuccia, a lunga conservazione, avrà l’arduo compito di tramutare l’equivalente di tre bottiglie di plastica usata in poco più di 500 grammi assortiti di accessori moda, soprammobili, recipienti o complementi d’arredo da maneggiare, utilizzare e, perché no?, da indossare. È lo stesso Will.i.am a mostrarli in un video esplicativo che ormai ha fatto il giro del mondo. Il celebre rapper, peraltro non nuovo a simili incursioni nel mondo della tecnologia e dell’innovazione, dopo aver ricordato che “gli esseri umani producono ogni anno centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti”, la maggior parte dei quali rappresentati proprio da oggetti in PET, illustra con poche e incisive parole il processo che converte questi ultimi in vasi, contenitori, braccialetti fashion e perfino calzature.
Parliamo di creazioni di dimensioni massime pari a circa quindici centimetri. La stampa avviene ad alta velocità e ad alta risoluzione, 70 micron per l’esattezza, con la possibilità di scegliere tra impostazioni automatiche base e impostazioni avanzate. Certo, la gamma cromatica a disposizione degli utenti è ancora piuttosto ristretta e si limita ai classici bianco, rosso, nero e naturale (una sorta di trasparente), ma poco importa. Quel che conta è la mission, squisitamente green. Se tuttavia tali tonalità vi fanno accendere la famosa lampadina nel cervello sappiate che sì, il richiamo ai colori della Coca Cola non è affatto casuale, visto e considerato che la celeberrima azienda produttrice dell’omonima bevanda è partner a tutti gli effetti e parte integrante dell’iniziativa.
La stampante ecosostenibile è dotata di tecnologia touch screen a colori con un’interfaccia utente intuitiva, bluetooth, connessione wi-fi e la funzione di auto-livellamento al fine di garantire di volta in volta la qualità del risultato. Gli amanti del riciclo possono già acquistarla online, anche se il prezzo non è tra i più economici. Ricorda ancora Will.i.am che “tutte le cose belle sono destinate a esaurirsi, ma per ogni fine può sempre delinearsi un nuovo inizio”. Se il nuovo inizio ha un gustoso sapore eco-friendly tanto meglio.
Stellanova.it Valeria Pighini