HoloFlex, uno smartphone stampato in 3d con uno schermo flessibile e un display olografico
Il futuro degli smartphone è qui, e si chiama HoloFlex. I ricercatori della Queen University in Canada hanno appena presentato per primi al mondo uno smartphone stampato in 3d flessibile ed olografico, che sfrutta al meglio la tecnologia dello schermo pieghevole e la capacità di imaging 3D. Non solo con Android non servono case supplementari, ma le sue proprietà di imaging uniche possono essere utilizzate anche come strumento di modellazione 3D.
Questo notevole smartphone è uscito dalla Human Media Lab della Queen University, ed è appena stato svelato all’ ACM CHI 2016 la conferenza internazionale a San Jose in California. La Human Media Lab è nota per le sue innovazioni digitali, ed è guidata dal professor Roel Vertegaal. Proprio all’inizio di quest’anno, hanno mostrato il loro primo smartphone flessibile: Col riflesso, che era in grado di mimare la sensazione di sfogliare un libro.
Quindi, che cosa è che rende l’ HoloFlex così rivoluzionario e diverso? Ebbene, le sue caratteristiche di smartphone non lo fanno. E ‘essenzialmente uno smartphone di punta dello scorso anno, come ad esempio l’LG G Flex 2 o l’ HTC One M9, con un processore 810 Qualcomm Snapdragon da 1.5 GHz, 2 GB di RAM, Android 5.1 e una GPU Adreno 430.
Ma come il suo predecessore è dotato di potenti sensori di flessione che consentono agli utenti di flettere il display come strumento operativo. Mentre con un normale smartphone è sufficiente premere, trascinare e scorrere sullo schermo, gli utenti possono muoversi con l’HoloFlex e manipolare gli oggetti con la flessione dello schermo. Ciò è reso possibile dal display riflesso, che è ricco di sensori di piegamento e feedback tattile : essenzialmente creano un terzo asse di ingresso. Un esempio di gioco nella clip sopra, un Angry Birds Slingshot che è sparato dalla flessione dello schermo.
Ma l’ HoloFlex si distingue dal suo predecessore per un rivoluzionario display touchscreen da 1920×1080 pieno ad alta definizione del tipo Flexed Organic Light Emitting Diode (foled). Questo display amicrolente stampato in 3d in realtà consiste in 16.000 cerchi da 12 pixel. Ogni cerchio è un piccolo obiettivo fisheye che insieme forma un oggetto 3D sullo schermo che può essere visualizzato in modo diverso da quasi ogni angolo. Anche se la risoluzione finale è solo di 160 x 104 (estremamente bassa rispetto ad uno smartphone tipico), lo fa permettono di ispezionare oggetti 3D da tutti i lati, semplicemente ruotando e flettendo il telefono.
Secondo il professor Vertegaal, questa combinazione di uno schermo di lenti unica con sensori di flessione fornisce nuove modalità di interazione con gli smartphone. “Permette interazioni senza occhiali con video in 3D e le immagini in un modo che non ingombrano l’utente,” dice. Esso prevede, per esempio, intuitive opzioni di imaging 3D utilizzando la strisciata per gli assi x ed y, mentre comprimendo e piegando il display consente la manipolazione dell’asse z. Le possibilità di visualizzazione angolare fornite dalle 16.000 lenti, nel frattempo, consente di ispezionare ogni angolo di un disegno.
C’è di più : i ricercatori canadesi ritengono che la loro soluzione smartphone potrebbe cambiare il nostro modo di interagire con l’interlocutore al telefono. “Con l’ausilio di una telecamera di profondità, gli utenti possono anche eseguire videoconferenze olograficche uno con l’altro”, dice il Dott Vertegaal. “Quando si piega lo schermo gli utenti hanno una visualizzazione che letteralmente salta fuori dello schermo e permette di guardarsi intorno tra loro, con le loro facce rese correttamente da qualsiasi angolazione a qualsiasi osservatore”. Una conversazione Skype non sarà mai più la stessa. Inoltre una ampia gamma di soluzioni di gioco in 3D, come si vede nell’esempio Angry Birds, sono enormi anche le possibilità non ancora definite.
Si tratta di una soluzione interessante per gli smartphone che potrà certamente avere un futuro nelle industrie di imaging e di gioco 3D. A condizione, che la risoluzione migliori notevolmente però. La tecnologia di densità di pixel è in crescita a tassi molto elevati, e quindi non dovrebbe richiedere troppo tempo.