tiskaj zeleno print greenOk lo so i vasi di fuori ci seguono ovunque e con essi le zie….

Stampa 3D, le applicazioni eco della manifattura a tre dimensioni
Può dar vita a giardini e zampe artificiali; quando la tecnologia di ultima generazione incontra la coscienza verde

La prerogativa principale è costruire oggetti di interior design più velocemente e facilmente di qualsiasi meccanismo di assemblaggio industriale, ma perché non pensare anche all’ambientalismo e all’animalismo come campo di utilizzo della stampa 3D?

Tiskaj zeleno (Print green), è il progetto di Tina Zidanšek, Danica Rženi?nik, Urška Skaza e Maja Petek, studenti di Maribor in Slovenia, che grazie all’ausilio della progettazione a tre dimensioni è in grado di stampare forme naturali variabili utilizzando un composto di terriccio, acqua e semi. Dopo la fecondazione digitale, le strutture fioriscono e generano organismi vegetali dal design innovativo. Logotipi o fioriere dalle forme stravaganti diventano la solida espressione di un linguaggio creativo che mescola arte, tecnologia e giardinaggio.

Print green è solo un esempio concreto del cambiamento radicale che sta attraversando il mercato dei consumi. La manifattura addittiva dimostra come il profilo dei fruitori duri e puri si stia lentamente trasformando in prosumerist; un soggetto capace di partecipare in prima persona al processo creativo attraverso la conoscenza, seppur semplificata, del mezzo tecnologico. Nella zona grigia prodotta dall’assottigliamento del muro che divide consumatori e produttori, si muove con forza un nuovo attivismo animalista e ambientalista. Succede per esempio in America dove per Dudley, un’anatra rimasta senza zampa, il team di 3 Pillar Designs ha ricostruito la parte del corpo perduta usando la stampa a tre dimensioni e la materia prima in termoplastica.

Le coscienze da sempre attente agli equilibri naturali e animali, rafforzano così i propri strumenti di cooperazione al raggiungimento di un sistema globale più sostenibile. E il futuro, rivoluzionario per molti aspetti, è già qui.
ALESSIA LAUDATI  da lastampa.it

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