Più grande e più realistico. Qual è il futuro degli organi biostampati?
La ricerca sulla biostampa nei tessuti ingegneristici con bioinchiostro contenente cellule viventi è in aumento. A seconda del metodo di assemblaggio dei tessuti biostampati, è possibile creare tessuti o organi più grandi, il che sta aprendo una nuova era di trattamento personalizzato per i pazienti.
Il gruppo di ricerca guidato dal professor Jinah Jang (Dipartimento di ingegneria informatica di convergenza, Dipartimento di ingegneria meccanica) con i dottorandi Yeonggwon Jo e Dong Gyu Hwang (Scuola di bioscienze interdisciplinari e bioingegneria) presso POSTECH ha sviluppato un metodo per l’ingegneria degli organi su larga scala utilizzando il bioprinting . I risultati dello studio sono stati recentemente pubblicati sulla rivista internazionale Trends in Biotechnology: Cell Press . Il professor Jinah Jang è un ricercatore esperto sull’ingegneria dei tessuti che utilizza la biostampa 3D.
I limiti degli studi precedentemente pubblicati erano che poteva essere fabbricato solo un singolo tessuto alla volta e la dimensione del tessuto era molto piccola. Inoltre, erano necessari elementi aggiuntivi affinché gli organi stampati in 3D funzionassero come tessuti reali.
Per superare questi problemi, il team di ricerca ha riassunto e presentato una nuova tecnologia di bioprinting per ingegnerizzare i tessuti in modo simile ai tessuti reali. In particolare, il metodo di assemblaggio consente la possibilità di creare organi ingegnerizzati di dimensioni maggiori rispetto al precedente limite di dimensioni.
Il professor Jinah Jang ha spiegato: “Se combiniamo tecnologie come bioprinting, nuovi materiali e cellule staminali, possiamo produrre organi ingegnerizzati più realistici. In combinazione con la robotica o l’intelligenza artificiale (AI), in futuro sarebbero possibili metodi più automatizzati ed elaborati per la generazione di sostituti d’organo”.
Questo studio è stato condotto con il supporto del Mid-career Researcher Program e del Korean Fund for Regenerative Medicine della National Research Foundation of Korea e del Progetto Alchemist del Ministero del Commercio, dell’Industria e dell’Energia.