Il Nintendo è inscritto in modo particolare nel patrimonio genetico dei giocatori della scorsa generazione ed è una sfida cui i makers non si sottraggono.

Daniel Spies è un tecnico olandese che ha deciso di sfruttare le sue conoscenze di elettronica per ricostruire un clone perfetto del NES con una stampante 3D e un computer Raspberry Pi. Il risultato finale è sorprendente come potete vedere nei filmati che alleghiamo in questa pagina, e si possono giocare alcuni grandi titoli del passato come Mortal Kombat II.

“Qualche settimana fa ho ordinato Raspberry Pi model B+”, ha scritto Spies su 3DPrint.com. “Sono veramente entusiasta di ciò che si può fare: si possono controllare luci, motori e altre cose tramite un semplice linguaggio di scripting. Mentre imparavo a usare Python ho visto diversi video in cui degli appassionati facevano l’hacking dell’originale NES proprio tramite Raspberry”.

Secondo Spies, però, queste precedenti creazioni non erano di livello professionale, e quindi ha voluto sopperire a questa lacuna. Ma non è stata questa l’unica ragione per cui ha creato Nin10do, visto che ha colto l’occasione anche per apprendere qualcosa in più su Raspberry. Grazie alle sue conoscenze è riuscito ad aggiungere caratteristiche avanzate come i LED programmabili e il coperchio che si apre automaticamente.

Spies si è rivolto a Printics per le stampe 3D delle varie componenti della console, perché non possiede una stampante 3D sufficientemente avanzata per poter svolgere questo lavoro. Ha quindi creato il modello 3D in Autodesk 123D e lo ha mandato a Printics, mentre lui continuava a lavorare sulla programmazione di Raspberry Pi. Ha poi assemblato le parti stampate, per poi testarle e ottimizzarle.

Si è assicurato che lo script Python girasse in background senza compromettere le prestazioni dell’emulatore per i giochi NES. E si è preoccupato di gestire l’apertura e la chiusura automatica del coperchio senza che questo si danneggiasse quando attivato per diverse volte consecutivamente. La console, inoltre, si sarebbe dovuta spegnere e accendere in qualsiasi momento senza che questo danneggiasse in alcun modo il software o le memorie interne. Secondo Spies, adesso tutte queste cose funzionano perfettamente.

“La stampa è stata fatta in XT Co Poylester e non in materiali più comuni come l’acido polilattico (PLA) o altri tipi di polimeri termoplastici”, ha detto Spies. “Printic mi ha mandato un campione in PLA e uno in XT e la differenza era tangibile. La console alla fine era fantastica e, dopo aver creato un primo modello con Raspberry Pi, l’ho rifatta con la seconda versione di Pi. Nella realtà è ancora più bella che in foto. Ma è stato molto difficile farla funzionare correttamente. Perché l’hardware non si è rivelato un problema, ma ho dovuto lavorare molto sul software per far sì che i giochi girassero bene. Dopo aver risolto 1001 problemi e accumulato un sacco di esperienza, finalmente Nin10do ha funzionato benissimo!”

Mentre sotto il coperchio della console originale si trovavano gli alloggiamenti per le cartucce, in Nin10do abbiamo quattro porte USB per i controller. Quando la console termina la fase di avvio il coperchio si apre automaticamente in modo che l’utente possa collegare i controller. A differenza del vecchio NES, inoltre, Nin10do ospita una porta HDMI, in modo che sia possibile collegarlo alle TV più moderne.

Per le stampe Spies ha speso  160 euro , mentre complessivamente i costi ammontano a  300 euro, se si considera anche la piattaforma Raspberry Pi. Naturalmente Nin10do non è compatibile con i giochi originali per il NES, ma è in grado di eseguire tutti gli emulatori moderni e permette di giocare con grandi perle del passato come Monkey Island, Kings Quest, Super Mario World, Super Mario Bros e il già citato Mortal Kombat II.

Da 3dprint.com via gamemag.it

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