EXOSKYN: un approccio bio-ispirato alla calzatura
EXOSKYN nasce dalla collaborazione tra il designer industriale Mahdi Naim e il marchio emergente KORUX, con sede a Lione. Progettata come un’interfaccia fra corpo, codice e materiale, questa sneaker incarica un modello algoritmico per tradurre l’anatomia del piede in una struttura monoblocco flessibile. Il risultato è un elemento stampato in 3D privo di cuciture e punti di giunzione, realizzato esclusivamente su ordine, senza logo visibile, che mette al centro il rapporto fra forma, funzione e processo produttivo.
Struttura e funzione
L’ispirazione anatomica si traduce in una maglia biomimetica, caratterizzata da nervature continue che richiamano ossa e tessuti connettivi. Questo reticolo è ottimizzato per distribuire i carichi e accompagnare il movimento naturale del piede, garantendo supporto in corrispondenza delle zone di maggiore pressione e flessibilità laddove serve curva e torsione. Il materiale scelto coniuga elasticità e resistenza all’usura, offrendo un’esperienza di camminata stabile ma dinamica.
Tecnologia di stampa e materiali
La realizzazione di EXOSKYN sfrutta una stampante SLA (stereolitografia) per indurire resine fotosensibili, cui sono stati aggiunti additivi per modulare proprietà meccaniche e controllo dimensionale. Ogni paio di sneaker è prodotto in un’unica fase, senza post-assemblaggi né termocuratura in forno. L’assenza di scarti di materiale riduce l’impatto ambientale e velocizza il ciclo produttivo, rendendo possibile un modello di business on-demand.
Il ruolo di Mahdi Naim e KORUX
Fondatore di uno studio di design a Lione, Mahdi Naim unisce competenze di modellazione parametrica e stampa 3D per trasformare concetti di bio-ingegneria in oggetti indossabili. KORUX, marchio che punta a sperimentare nuovi paradigmi di moda e tecnologia, affida a Naim il concept e la prototipazione avanzata. EXOSKYN fa parte della collezione limitata Print Step, destinata a chi cerca una contaminazione fra estetica, ergonomia e metodi produttivi non convenzionali.
Accoglienza su TrendHunter
La piattaforma internazionale TrendHunter, che seleziona tendenze e innovazioni in ambito design e lifestyle, ha attribuito a EXOSKYN un punteggio di 9,6, riconoscendone l’approccio sperimentale senza rinunciare a una visione scalabile sul piano industriale.
Altri protagonisti della calzatura 3D
L’onda del calzaturiero additivo si estende oltre KORUX. Tra i nomi di spicco:
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Gucci ha introdotto le Cub3D nella collezione primavera-estate 2025, caratterizzate da suola in materiale Demetra (almeno 70% di ingredienti di origine vegetale) e combinazione di EVA interna e TPU esterno. Il marchio ha sperimentato anche un effetto tridimensionale sul logo Interlocking G.
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Adidas, in collaborazione con Carbon, ha realizzato la linea Futurecraft 4D, dotata di suola in lattice sintetico ottenuta tramite Digital Light Synthesis™ che unisce controllo preciso delle celle e risposta dinamica alle sollecitazioni del passo.
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Nike ha lavorato sul modello Adapt BB, con chiusura automatica elettrica e tomaia in Flyknit, spingendo la personalizzazione via app su scarpe da basket.
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Syntilay, azienda che integra intelligenza artificiale e stampa 3D, progetta ciabatte e sandali su misura: l’utente invia una scansione del proprio piede da smartphone, un algoritmo genera il 3D e la produzione avviene con materiali elastomerici adattivi.
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ECCO esplora sistemi di stampa a getto di materiale per ottenere suole con differente durezza in punti specifici, secondo analisi biomeccaniche.
Sostenibilità e personalizzazione
L’adozione di metodi additivi riduce sprechi e trasporti di semilavorati. La produzione on-demand permette di limitare invenduti e sovrapproduzione, mentre i materiali bio-derivati o riciclati intendono abbassare l’impronta ecologica. La personalizzazione parametrica su misura del piede garantisce calzature ergonomiche, riducendo la necessità di taglie standardizzate e quindi gli scarti di magazzino.
Prospettive del settore
Con la diffusione di stampanti SLA e FDM sempre più accessibili, anche brand emergenti e studi di design possono sperimentare concetti innovativi di footwear. La sfida futura riguarda l’adozione di materiali con prestazioni elevate in termini di traspirabilità, resistenza all’UV e facilità di riciclo. In parallelo, piattaforme digitali per il design condiviso potrebbero favorire la creazione di community di creatori, spingendo verso un’economia circolare della calzatura.
