Il produttore svedese Freemelt ha siglato un contratto per la consegna di un sistema Freemelt-ONE basato su Electron Beam Powder Bed Fusion (E-PBF) alla University of Toronto. Si tratta del primo impianto venduto in Canada, con installazione prevista nel terzo trimestre del 2025, e rappresenta un passo significativo per l’affermazione della tecnologia E-PBF di Freemelt sul mercato nordamericano.

Caratteristiche della tecnologia E-PBF di Freemelt
Il Freemelt-ONE combina un fascio di elettroni ad alta potenza con un letto di polvere metallica riscaldato a temperatura controllata, consentendo di lavorare leghe ad alta temperatura senza deformazioni. L’architettura aperta della macchina permette ai ricercatori di intervenire su parametri come corrente del fascio, velocità di scansione e profilo termico del letto, offrendo massima flessibilità nella sperimentazione di materiali avanzati.

Focus sui materiali refrattari
La University of Toronto destinerà il Freemelt-ONE alla ricerca su metalli refrattari, quali leghe a base di nichel, titanio e tungsteno. Questi materiali mantengono proprietà meccaniche e stabilità strutturale anche oltre i 1 200 °C, risultando fondamentali in settori come l’energia (turbine a gas), l’aerospazio (componenti di motori) e la difesa (scudi termici). Grazie al controllo termico del processo E-PBF, è possibile ottenere pezzi “first-time-right” con microstrutture ottimizzate e ridotte tensioni residue.

Obiettivi della collaborazione scientifica
La partnership con Freemelt Americas Inc. prevede campagne di prova per definire i parametri di deposito ottimali, analisi metallografiche e test di resistenza meccanica e termica. Il dipartimento MSE guidato da Dr. Yu Zou intende:

  • costruire database di proprietà dei materiali per diverse condizioni di processo;

  • sviluppare modelli predittivi basati su machine learning per accelerare il “parameter tuning”;

  • progettare componenti dimostrativi destinati a prove “in situ” su macchine termiche o aerospaziali.

Impatto sul panorama nordamericano
L’acquisizione del primo Freemelt-ONE da parte di un’istituzione canadese segnala un interesse crescente verso le soluzioni E-PBF, affiancando tecnologie consolidate come il laser powder bed fusion. In un contesto in cui il governo canadese individua nei materiali avanzati un settore strategico, la disponibilità di un impianto aperto e altamente configurabile permette di sostenere programmi nazionali di ricerca e produzione autonoma.

Prospettive di sviluppo e trasferimento tecnologico
Il contratto con l’Università di Toronto fa seguito alla collaborazione avviata nel 2024 e avvierà una serie di progetti congiunti. I risultati delle ricerche potranno tradursi in soluzioni per la filiera: dalla prototipazione di parti refrattarie fino alla produzione di piccoli lotti per applicazioni critiche. Freemelt punta così a consolidare la propria presenza nei laboratori d’eccellenza e ad affiancare imprese che intendano integrare E-PBF nei propri processi produttivi.

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Di Fantasy

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