Sam O’Leary, CEO di SLM Solutions, è stato recentemente nominato nel consiglio di amministrazione di Thinking Huts, un’organizzazione no-profit internazionale che mira a costruire scuole stampate in 3D nei paesi in via di sviluppo. Fondata da Maggie Grout, Thinking Huts utilizza la tecnologia di stampa 3D per fornire istruzione ai giovani che altrimenti non avrebbero accesso all’istruzione a causa del sovraffollamento, della distanza percorsa e della mancanza di infrastrutture.

Attualmente, oltre 290 milioni di studenti in tutto il mondo non possono frequentare la scuola. Con la collaborazione di Defining Humanity, un’organizzazione senza scopo di lucro con esperienza in architettura, Thinking Huts ha costruito la sua prima scuola stampata in 3D a Fianarantsoa, ​​in Madagascar, in collaborazione con l’università Ecole de Management et d’Innovation Technologique (EMIT), che serve 2.500 studenti.

La visione dell’organizzazione è quella di espandersi globalmente, costruendo più scuole con partner locali in altri paesi in via di sviluppo. Per fare ciò, Thinking Huts si concentrerà sulla creazione di una catena di approvvigionamento locale che possa facilitare la costruzione dell’infrastruttura, collaborando con un’organizzazione locale che possa supervisionare le operazioni quotidiane della scuola e fornire insegnanti.

Con l’ingresso di O’Leary nel consiglio di amministrazione, Thinking Huts ritiene di essere in una posizione migliore per ridimensionare il proprio impatto a livello globale. O’Leary crede che la stampa 3D possa rivoluzionare il modo in cui le scuole sono costruite nei paesi in via di sviluppo, rendendo possibile costruire più scuole e servire più studenti di quanto consentirebbero i metodi di costruzione tradizionali.

O’Leary ha affermato che l’industria della stampa 3D ha sconvolto il modo in cui le aziende innovano e ora è tempo di applicare questa stessa interruzione al sistema educativo, consentendo l’accesso a una buona istruzione nei paesi in via di sviluppo.

Di Fantasy

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