Il progetto “Orbiting” cerca di evocare meraviglie con sculture galleggianti

L’artista Thom Kubli ha collaborato con il Tangible Media Group del MIT Media Lab per creare una stampante 3D che sfida la gravità producendo sculture galleggianti ultraleggere. Il progetto innovativo si ispira al fascino personale di Kubli per le macchine speculative, che sono dispositivi la cui funzione ha un valore metafisico piuttosto che utilitaristico. Kubli sta lavorando con il MIT come artista ospite nel suo Center for Art, Science and Technology (CAST).

Alcuni anni fa, Kubli ha creato un’opera d’arte chiamata “Black Hole Horizon”, in cui tre corna nere hanno emesso un flusso di bolle. Quando le corna hanno trasformato il sapone liquido in bolle, le loro vibrazioni sono state tradotte momentaneamente in forme di bolle 3D. Hiroshi Ishii, Jerome B. Wiesner, professore di arti e scienze dei media, ha visto questo pezzo unico nel 2016 ad Ars Electronica. Affascinato dal lavoro di Kubli, Ishii ha invitato l’artista a unirsi al suo gruppo di ricerca, Tangible Media Group.

Ora il team collaborativo sta lavorando allo sviluppo di una stampante 3D unica che realizza sculture leggere che galleggiano una volta stampate. La visione di Kubli è quella di creare una “coreografia galleggiante”, catturando le sculture galleggianti in un flusso termico facendole circolare in “cinesi onirica” ​​prima di atterrare sul terreno.

“Era davvero solo una semplice domanda”, ha spiegato il socio della ricerca Josh Van Zak MAS ’19. “Riesci a creare oggetti galleggianti che assumono nuove geometrie e hanno nuove proprietà? E qual è la tecnologia di fabbricazione di cui hai bisogno per farlo? ”

Tangible Media Group e Kubli hanno prototipato varie tecniche di fabbricazione, provando una serie di materiali, tra cui zucchero, vetro e aerogel, per trovare la soluzione migliore. Il materiale ideale sarà abbastanza sottile e leggero da contenere elio ma abbastanza rigido da creare strutture 3D relativamente complesse. Secondo il team, sperano che il progetto funzionerà come una sorta di archivio aereo di risultati culturali e tecnologici creando forme ispirate ad astronavi, satelliti, smartphone, architettura modernista e scultura contemporanea, tra le altre cose.

“Noi del MIT facciamo un lavoro molto scientifico, analitico e pragmatico”, ha detto Ishii del progetto, chiamato “Orbiting”, “Ma credo fermamente che l’aspetto artistico, anche poetico, sia molto critico per ispirare le persone”. MIT Thom Kubli in orbita

Alla base, il progetto Orbiting cerca di evocare un sentimento di meraviglia, sollevando domande sulla figura rappresentativa e facendo contemplare l’assenza di gravità e il volo. Il team collaborativo afferma: “Il nostro intento è di ricercare una nuova classe di oggetti galleggianti, i cosiddetti Floatables. Rispetto ai palloncini, i Floatables sono progettati per avere bordi affilati, sezioni piatte e dettagli complessi. Ciò è reso possibile grazie al materiale da costruzione ultraleggero, al principio costruttivo risonante e al processo di stampa 3D specializzato. “

Il progetto è solo all’inizio, quindi prevediamo di saperne di più sugli oggetti galleggianti stampati in 3D di più nei prossimi anni

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